(ch.di.) Non basta il ko e lo spettro retrocessione che incombe, come una spada di Damocle, sulle teste del Rieti. Ora ci si mette una dimissione, quella del segretario Paolo Grifoni, che indebolisce ancor di più una società praticamente allo sbando e che per strada, soprattutto in questa stagione e in diversi settori, ha perso tanti tasselli.
“Non avrei voluto mai fare questo passo – spiega Grifoni in una nota – ma dopo alcuni giorni di riflessione, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da Segretario del Rieti e lo faccio solo ora dopo la partita perché non volevo assolutamente creare problemi prima. Abbiamo iniziato un percorso nel 2015 insieme a Riccardo ed al Direttore Di Santo, abbiamo gioito, abbiamo pianto per un traguardo storico raggiunto con tanti sacrifici, però ora era giunto il momento di dire basta. Basta per tanti motivi. Basta perché è giusto porre attenzione alla propria famiglia, specialmente a mia moglie, che mi ha supportato, ma soprattutto sopportato in tutto, per questo devo dirle ‘Grazie’ e soprattutto scusa se a volte sono stato poco presente”.
“Basta perché è giusto dare le giuste attenzioni ai figli, ed è proprio per i miei figli che ho deciso di fare questo passo. Perché quando un figlio arriva a dirti ‘Papà a casa non ci sei mai, perché sei sempre allo Stadio per lavoro e non giochi mai con noi’, allora capisci quali sono i veri valori della vita. Ringrazio Riccardo Curci perché ha capito che il mio gesto, non è stato una non riconoscenza nei suoi confronti o del F.C. Rieti, ma soprattutto una scelta di vita. Tutti i sacrifici fatti giorno dopo giorno, sono stati fatti per Amore del F.C. Rieti e per la città. Ringrazio tutti gli amici trovati in questa società e chi 5 anni fa mi ha dato l’opportunità di fare parte di questa grande famiglia. Sono sicuro e spero che la nuova società riesca a risollevare le sorti del F.C. Rieti. Mi auguro che vada tutto per il meglio e che il pubblico e la città tutta, continuino a sostenere i colori ‘AMARANTO-CELESTE’. Spero che questo non sia un addio ma solo un arrivederci e da tifoso vi dico Forza Rieti Sempre“.
Vero che Grifoni giustifica il tutto con motivi familiari, ma evidentemente – e questo lo diciamo noi – dentro lo Scopigno l’aria si è fatta pesante, con i dirigenti da tirare per la giacchetta per capire cosa fare, in che direzione andare, come gestire la società. Questo, evidentemente, ha scoraggiato anche un innamorato dei colori come Grifoni, figlio di un altro storico dirigente reatino, a sostegno dalle primissime ore di Curci, dalle giovanili alla prima squadra, dalla D alla C. Ora, però, è il momento di dire basta. Soprattutto perché se si affonda e non è colpa propria, non si può andar giù con tutta la nave, bisogna salvare vita e faccia.
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