“Pur in assenza di ordinanze che vietino o anche solo sconsiglino lo svolgimento di grandi manifestazioni sul territorio della provincia di Rieti, l’organizzazione del Carnevalone Liberato ha deciso, a malincuore, di rinviare l’evento in programma per il 1° marzo 2020. Si tratta di una decisione sofferta, perché riguarda un evento che, col tempo, è diventato un vanto per la Città di Poggio Mirteto, attirando ogni anno migliaia di persone provenienti da tutta Italia e non solo”: lo scrive l’organizzazione del Carnevalone Liberato.
“La psicosi ha preso il sopravvento sulla ragione. Ma solo qui, non a Viareggio, non a Putignano, non a Cento e neanche tra tutti i pendolari che utilizzano i mezzi pubblici da e per la Capitale. Se si verificasse un caso di contagio nella nostra zona, non abbiamo intenzione di essere impropriamente additati come ‘untori”, stante il fatto che per alcuni ogni cosa che accade nel raggio di 30 km dall’area della festa è colpa del Carnevalone Liberato. Cogliamo l’occasione per condannare fermamente chi, soprattutto sui social e a mezzo stampa, fomenta un clima di allarme che non può che creare disagi evitabili, che si vanno ad aggiungere a quelli dovuti alla presenza del virus” dicono gli organizzatori.
“Il tradizionale Bammoccio che viene bruciato tra canti e balli alla fine della festa, quest’anno ha virtualmente il volto del virologo improvvisato, del giornalista che terrorizza, di chi starnazza allarmi sui social network. Condanniamo anche altri tipi di bambocci, ‘eccellenze’ tutte locali: quelli cioè che hanno utilizzato il Coronavirus per vomitare il loro odio nei confronti del Carnevalone Liberato, odio dettato da una chiusura mentale che storicamente ha ucciso tanto quanto i virus. Riteniamo enormemente squallido servirsi di gravi malattie per riaccendere stupide beghe paesane. Ci vediamo presto con una grande festa di liberazione. A differenza del Covid-2019, il virus del Carnevalone Liberato non si debella!” conclude il Carnevalone Liberato.
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