L’amatriciana è stata riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dall’UE. Lo annuncia su Facebook Sergio Pirozzi, consigliere regionale ed ex sindaco di Amatrice.
“Oggi è arrivata questa bella notizia dall’Europa! Ci abbiamo lavorato per diversi anni ed è finalmente realtà. Una straordinaria opportunità per tutto il territorio amatriciano – dice Pirozzi – I simboli sono come radici che affondano e prendono forza da un sentimento che oserei dire sociale, nutrito dalla convinzione che un cibo ha un’anima. Dietro un piatto tipico c’è la storia di una comunità, di un borgo. A tutti sarà successo, nell’arrotolare sulla forchetta i nostri spaghetti, di aver avuto la sensazione che i sapori forti e pronunciati del guanciale e del pecorino rimandano a valori forti, unici, indistruttibili; ingredienti grezzi, di poco conto, ma che raccontano la storia di una comunità contadina, dedita al sacrificio, che lotta per sopravvivere, di gente dai modi aspri, con un pensiero poco duttile, si poco duttile ma tenace, nella sofferenza: nella ricetta dell’amatriciana c’è la grinta a non mollare.
C’è quel mondo, forte e antico, dei pastori che amavano questa terra: hanno dedicato tutto a lei. Forse pochi sanno che la ricetta originale non prevedeva né il pomodoro né i bucatini. I pastori portavano con sé solo gli ingredienti base: spaghetti, guanciale e formaggio. Niente sugo, proprio per ovviare alla famosa questione sulla scadenza; quei prodotti ben stagionati assicuravano un’ottima tenuta per settimane o mesi addirittura durante la transumanza. Dietro al cibo ci sono logiche popolari. Il cibo racconta la natura e i suoi paesaggi. Con il cibo, mettiamo in bocca un territorio, appunto una terra” scrive Pirozzi citando un tratto dal libro “La scossa dello scarpone”.
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