“Sulle progressioni orizzontali noi non accettiamo e non accetteremo mai un diritto a metà”. Dopo la presa di posizione e la diffida all’azienda, la Cisl Fp ha presentato al Tribunale di Rieti il ricorso contro la condotta antisindacale dell’azienda sanitaria di Rieti facendo ricorso all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. “La delibera dell’azienda che prevede il limite del 50% dei lavoratori ammessi alle progressioni economiche e? illegittima perche? vuole imporre un atto unilaterale in una materia riservata alla contrattazione (così come disposto dal d.lgs. 165/2001, dal d.lgs. 150/2009 e dal Ccnl Sanità 2016-2018) e tradisce l’accordo siglato da tutti i rappresentanti dei lavoratori, sindacati e Rsu dell’Asl Rieti”, attacca la federazione di categoria cislina.
E c’è di più: “Contro l’interpretazione utilizzata dall’azienda per giustificare l’atto unilaterale si sono già espresse, non solo le federazioni nazionali di categoria di Cgil Cisl Uil, ma anche la Corte di Cassazione, l’Aran e la Regione Lazio”, rincara la Cisl Fp . “Ma nonostante questo, nel silenzio delle altre sigle sindacali, l’Asl Rieti ha approvato la graduatoria interna relativa alle progressioni”.
“Ne deriva, per noi, un chiaro comportamento antisindacale per violazione e falsa applicazione delle norme di legge e del Ccnl, violazione e falsa applicazione del contratto integrativo aziendale e intento lesivo delle prerogative e delle libertà sindacali”, prosegue il sindacato con riferimento ai contenuti del ricorso presentato.
“Per questo, nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori noi non ci fermiamo e continuiamo la nostra battaglia sindacale e legale per avere giustizia e dare valore al lavoro di tutti: no al limite illegittimo del 50% dei dipendenti, si? alla valorizzazione del merito e delle competenze”, conclude la federazione regionale Cisl Funzione Pubblica.
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