Riceviamo e pubblichiamo una nota de comitato La Rotonda 2010 Vazia-madonna Del Passo.
Cosa pensa Petrangeli dei due impianti di trattamento rifiuti a ridosso di case e siti sensibili?
Il Bel Paese… delle cose strane!
L’Italia è un Paese meraviglioso. Lo chiamano il Bel Paese, con i suoi monumenti e la sua storia, con i suoi scorci unici e luoghi da togliere il fiato.
Ma è anche il Paese delle stranezze, delle apparenze, dei dubbi, delle divisioni, con la politica pronta ad azzuffarsi su ogni aspetto del vivere sociale pur di ottenere meriti e visibilità.
E la nostra città, pur ricca di bellezze e trasudante di storia, sembra ricalcare il bel Paese soprattutto alla voce… “stranezze”. Nell’ultimo mese, infatti, pur essendo apparsi, quasi quotidianamente, sui giornali locali articoli sul tema spinoso del possibile insediamento a Vazia di due impianti di trattamento rifiuti, a ridosso di case, carcere, scuole ed ospedale (l’impianto di biometano che tratterebbe la frazione organica dei rifiuti, oltre a scarti della macellazione e liquami bovini e suini (proposto dalla Società Agricola Enersì, e l’impianto di pirolisi della plastica – assimilato agli inceneritori – proposto dalla Ecologic World Soc. Cooperativa), si assiste al più totale silenzio del consigliere di opposizione Simone Petrangeli, sindaco uscente e, almeno sulla carta, principale antagonista dell’attuale primo cittadino.
Comprendiamo l’eventuale imbarazzo di Petrangeli per aver manifestato, già nel 2015, entusiasmo ed interesse istituzionale per l’iniziativa di Enersì, proferendo parole su “assenza di emissioni industriali” dell’impianto e sui “contenuti sociali, etici ed innovativi” del progetto che, oggi, risuonano a dir poco avventate, superficiali e senza alcun fondamento tecnico-scientifico. Ma non comprendiamo come, a distanza di ben 5 anni da quelle frasi al miele, e dopo i numerosi articoli stampa apparsi nei giornali locali, ricchi di spunti tecnici e di riflessioni politiche, l’ex sindaco non solo non sia tornato sui propri passi, ma non abbia neppure assunto, dopo un adeguato studio della problematica, una posizione chiara, trasparente e, soprattutto, responsabile dinanzi alla cittadinanza.
Un inspiegabile gioco a nascondino che riteniamo non sia più ammissibile e comprensibile, soprattutto quando in ballo ci sono tematiche importanti quali la salute dei cittadini e le sorti sociali di un intero territorio.
Lo stesso territorio, quello di Rieti nord, che paga le discutibili scelte della politica degli ultimi trent’anni, che hanno determinato uno sviluppo privo di qualsiasi logica e programmazione, consentendo il nascere di attività produttive (alcune di grande impatto sanitario ed ambientale) accanto a case, supermercati, scuole, ospedale e carcere.
Era ovvio attendersi una o più esternazioni dell’ex sindaco, se solo si pensa che l’ormai tanto noto quanto scomodo art. 125 del Regolamento d’Igiene del Comune di Rieti è stato modificato proprio durante il suo mandato elettorale, introducendo delle maggiori limitazioni all’insediamento di industrie insalubri, al fine di tutelare la salute dei cittadini (distanza minima di 200 metri dalle abitazioni).
E sarebbe stato altrettanto ovvio e scontato attendersi da parte di Petrangeli un interessamento concreto per portare la discussione del problema in seno al consiglio comunale, magari appoggiando la richiesta di convocazione che, nei giorni scorsi, è stata avanzata da alcuni consiglieri comunali della minoranza consiliare di cui fa parte.
Ma nel Bel Paese delle apparenze e delle stranezze, e soprattutto a Rieti, di ovvio e scontato c’è rimasto veramente poco.
Foto: RietiLife ©