“La gestione dei Consorzi di bonifica deve essere trasparente, avere una spinta etica e partire dal presupposto che, oltre i bilanci, in ballo c’è l’ambiente che ci circonda che va valorizzato, preservato e sfruttato in maniera sostenibile”: lo dice Coldiretti.
“La sfida – spiega Coldiretti Rieti – è razionalizzare l’uso dell’acqua in linea generale e tenendo presente che, per quanto riguarda il comparto agricolo, il 45% della risorsa idrica impiegata viene restituita per una quota pari a 85 punti percentuali. E’ del tutto evidente che il mondo agricolo ha bisogno di dialogare con partner, soprattutto tra la pubblica amministrazione, che siano credibili e che gestiscano il tema con criterio e nella convinzione che la questione non è legata solamente alle cifre. Occorre una sensibilità spiccata che coinvolga davvero i territori in questo processo di cambiamento del quale il comparto agricolo fa parte da sempre. In tal senso – prosegue Coldiretti Rieti – si inserisce la proposta legata alla multifunzionalità nell’ambito della gestione delle manutenzione dei Consorzi di bonifica. Gli agricoltori, come detto in più occasioni, possono svolgere questo servizio regolarmente retribuiti, a costi e con tempi certamente inferiori rispetto alla burocrazia imperante della pubblica amministrazione. La spinta etica di questo nuovo impegno può partire dal tema dei cambiamenti climatici che sono causa di fenomeni atmosferici violentissimi e sempre più frequenti. L’azione dei Consorzi di bonifica deve essere tesa ad affrontare anche questi problemi e a sostenere gli agricoltori che, di fatto, sono esposti in primissima linea e si trovano costantemente ad affrontare drammi legati a gelate, temporali o lunghi periodi di siccità”.
“La gestione della risorsa idrica – prosegue Coldiretti – è tema di straordinaria importanza anche sul piano educativo che va affrontato per sensibilizzare anche le nuove generazioni. I Consorzi di bonifica non devono essere più considerati come enti di gestione di servizi e appalti ma, con termini più ampi, vanno resi davvero trasparenti, rivalorizzati come realtà che supportano il mondo agricolo, il territorio e che siano in grado di restituire anche importanti elementi sul piano della conoscenza e della salvaguardia dell’ambiente. Il tempo di identificare i Consorzi di bonifica come enti che gestiscono parchi mezzi costosissimi e inviano bollette agli agricoltori è finito – conclude la federazione reatina di Coldiretti -, è necessario cambiare pagina e farlo per tutelare, davvero e con criterio, la risorsa idrica e i nostri territori”.
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