Onda lunga di complimenti per la Polizia reatina per l’operazione Angelo Nero. “Il Partito Democratico di Rieti si congratula con tutto il personale della questura di Rieti per la brillante operazione conclusa in queste ore che ha portato all’arresto di 22 persone in tutta Italia provenienti dalla Nigeria e dal Camerun dedite allo spaccio di droga. Questa operazione è solo la manifestazione più evidente della continua e incessante attività che le donne e gli uomini della Polizia di Stato e della altre Forze dell’ordine quotidianamente, il più delle volte lontano dai riflettori, svolgono a tutela dei nostri concittadini rendendo, come mostrano non solo le statistiche, la nostra città tra le più vivibili e sicure d’Italia. Il nostro ringraziamento vada a tutti gli agenti impegnati e al questore Maria Luisa Di Lorenzo e al capo della Squadra mobile Antonella Maiali che hanno brillantemente condotto le indagini” scrive il Pd.
“Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia esprime grande soddisfazione per l’esito dell’operazione ‘Angelo Nero’ condotta dalla Questura di Rieti e conclusasi con l’arresto di 23 spacciatori nigeriani e camerunensi. E’ difficile accettare che Rieti, una volta tranquilla cittadina di provincia, oggi sia al centro delle cronache per il traffico di droga con numeri estremamente preoccupanti soprattutto se rapportati alla densità di popolazione e all’età media dei cittadini reatini. Le quasi 300 dosi di cocaina, 1.000 di eroina e oltre 10.000 di marijuana sequestrate dagli agenti della Polizia di Stato avrebbero raggiunto con tutta probabilità centinaia di giovani, intossicando il loro futuro. Più volte avevamo segnalato che alcune attività commerciali come quelle ora chiuse in via Pennina, via Terenzio Varrone e viale Matteucci nascondevano in realtà il centro nevralgico dello spaccio cittadino eppure, qualcuno che oggi si spertica per congratularsi del successo dell’operazione, ci accusava di alimentare un clima di tensione nei confronti degli extracomunitari. Grazie al lavoro degli agenti di Polizia di Rieti scopriamo che quei timori erano fondati e che questi signori, sotto una coltre di buonismo, stavano inondando di droga la città. La riflessione che va fatta a seguito della maxi operazione ‘Angelo Nero’ però è quella di aprire un confronto serio su questioni che non sono più procrastinabili, dal contrasto alle presenze irregolari, che sono il presupposto che avvia queste persone al crimine non potendo svolgere attività lecite, al tema dei mancati rimpatri e del sovraffollamento carcerario, fino ad arrivare ad una mancanza di una politica seria in termini di prevenzione. Negli anni infatti abbiamo assistito ad uno sdoganamento del concetto culturale di droga e alla depenalizzazione della detenzione di sostanze stupefacenti. Nell’esprimere tutta la nostra gratitudine alla Polizia, al Questore e a tutti gli operatori della sicurezza che hanno preso parte all’operazione, chiediamo ai rappresentati del Governo un impegno serio per il contrasto al dilagare della droga su tutti i fronti, dalla prevenzione nelle scuole, all’inasprimento delle sanzioni e delle pene per la detenzione e lo spaccio di stupefacenti, a misure concrete per il rimpatrio e lo sconto della pena detentiva nel Paese di origine per gli extracomunitari che commettono reati di questo tipo in Italia”: lo dichiarano i membri del gruppo consigliare di Fratelli d’Italia Rieti, Matteo Carrozzoni, Francesco Forgini, Claudia Chiarinelli, Morena De Marco, Antonio Tosoni e Stefano Eleuteri.
“Area Rieti esprime la propria soddisfazione per i risultati dell’operazione “Angelo Nero”, che ha visto arrestare 22 nigeriani e 1 camerunense accusati di spaccio di droga. 300 dosi di cocaina, 1.000 di eroina e oltre 10.000 di marijuana sequestrate, queste le quantità, pronte ad avvelenare i nostri giovani e giovanissimi, vittime del turpe traffico gestito da richiedenti asilo, giunti nel nostro paese grazie agli sbarchi tanto cari alla sinistra globalista, ad ingrossare le fila della criminalità. Area Rieti ringrazia le forze dell’ordine, capaci, nonostante le mille difficoltà economiche, i laccioli di una legislazione iper garantista, di difendere la nostra sicurezza, dimostrando grande dedizione e professionalità, e speriamo che almeno questa volta la loro azione non sia vanificata da una magistratura, troppo spesso più preoccupata di indagare politici e colletti bianchi, ma sempre estremamente “generosa” nei confronti degli spacciatori, soprattutto se stranieri. L’operazione inoltre dimostra che quanto noi abbiamo denunciato nei mesi scorsi, “l’occupazione” militare dei migranti del nostro centro storico, l’anomalia dei loro bar e centri di aggregazione, che sembravano quasi enclavi al di fuori dalle leggi italiane, non era razzismo ma la fotografia di quanto sta avvenendo anche nella nostra piccola città. L’utopia dell’integrazione di uomini e donne che arrivano da altri continenti in spregio a regole e controlli, si concretizza nella realtà di degrado nel quale sono costretti a vivere gli italiani. Che il traffico di droga fosse oramai egemonizzato proprio dai “migranti” era una realtà da tutti conosciuta nella quotidianità, ma negata da un intellighenzia più preoccupata di difendere la propria teoria del paradiso multietnico, che di vedere l’inferno di una realtà in cui alla sofferenza sociale si aggiunge la differenza culturale di disperati che arrivano nelle nostre terre immaginando di aver trovato l’Eldorado. E con questa operazione viene anche smentita l’altra favola dei poveri migranti manovalanza sfruttata da trafficanti italiani, dimostrando come l’intero traffico, dall’approvigionamento delle scorte allo spaccio nelle strade, viene condotto dagli stessi soggetti, che hanno trovato nel lassismo della nostra magistratura il ventre molle da occupare. Noi speriamo che questa operazione sia solo l’inizio di un’azione costante contro i mercanti di morte che uccidono le nostre giovani generazioni. Alla faccia di chi ancora oggi vorrebbe legalizzare la droga; che guarda caso sono gli stessi che vorrebbero una immigrazione incontrollata”.
“Non può che essere sollevata e grata per l’operazione “Angelo Nero” svolta dalla questura di Rieti. Per noi, da sempre vicini ai cittadini attraverso incontri o raccolta di segnalazioni, Il rispetto della legalità deve restare sempre centrale.Respingiamo con forza ogni ricerca di giustificazione del problema emerso. Per #ioCisto si tratta indiscutibilmente di azioni deprecabili messe in atto da persone che, come apprendiamo dalla stampa, risultavano richiedenti asilo e con permessi di protezione. Pensare ai nostri figli, al rischio di poter essere adescati fuori dalle scuole – peraltro in un periodo difficile della propria vita come è quello dell’adolescenza – e sentire che qualche voce si erge a “giustificare” lo spaccio perché in fondo c’è chi consuma, non è tollerabile. Siamo perciò grati al questore Maria Luisa De Lorenzo e al Capo della Squadra Mobile di Rieti, Antonella Maiali, oltre a tutti gli agenti delle forze dell’ordine per il grande lavoro capillare svolto. Speriamo inoltre che si possa far luce su chi ospita e gestisce questi individui nella nostra città e che il loro mancato controllo non resti impunito”.
“Ringrazio e mi complimento calorosamente con la Questura di Rieti per la brillante operazione denominata “Angelo Nero” che ha portato all’arresto di 21 persone (20 di nazionalità nigeriana e un camerunese) per spaccio nel nostro capoluogo di eroina, cocaina e marijuana. Leggendo bene i dati diffusi dalla Questura si evince che tra gli arrestati ci sono 10 richiedenti asilo, 8 titolari di permesso per protezione sussidiaria, 3 di permesso di soggiorno per motivi familiari e 2 due stranieri irregolari. Inevitabile porsi delle domande: come sono entrate queste persone in Italia? Ufficialmente, cosa dovrebbero fare? Come sono gestisti? Da chi? Chi controlla quello che fanno? Se i risultati dell’accoglienza sono questi, prima da cittadino reatino e italiano e poi da amministratore, mi sento di rivolgere un appello e sollecitare la classe politica nazionale: assecondate la continua e giusta richiesta da parte delle forze dell’ordine e delle forze armate di potenziamento dell’organico e dei mezzi utili a combattere questa criminalità e, soprattutto, migliorate e rendere più sicura ed efficiente la politica di gestione dell’immigrazione affinché non siano più questi i risultati! La politica di accoglienza dovrebbe realmente essere finalizzata all’aiuto, se necessario, ma attraverso una gestione limpida e controllata. Se entri nella mia città o nella mia nazione, voglio sapere esattamente chi sei, sei sei buono o cattivo, e voglio sapere per certo cosa farai nel mio Paese, nella mia città. Credo sia una richiesta lecito, anzi doverosa”: lo scrive Roberto Donati, Consigliere Comunale e CapoGruppo consiliare #ioCIsto del Comune di Rieti.
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