“Antonio Cicchetti definisce il Pride una manifestazione che “manca di rispetto ai bambini, ai giovani e a chi non vuole vedere certi spettacoli che sono inutili anche per la loro stessa causa. Caro sindaco, il Pride non è la baracconata che lei cerca di vendere ai reatini: l’unico spettacolo osceno è la politica conservatrice di destra che vorrebbe impedire la libera espressione di una sessualità e di un’identità di genere diverse”: lo scrive Controvento Rieti.
“Questo evento non nasce per sconcio esibizionismo ma per ribadire con gioia e colore le esigenze del mondo LGBTQ+. Al Corriere ha detto che “Rieti non vuole questa manifestazione“. Di quale città sta parlando? Dei partiti di ultra-destra, dei rappresentanti di spicco delle comunità neocatecumenali – che su Facebook parlano di “questa tipologia di sciagura” – e della sua consigliera Letizia Rosati che associa omosessualità e pedofilia? Le comunichiamo, qualora non se ne fosse accorto, che Rieti è prima nei sondaggi popolari per l’assegnazione del Pride e che a votare in massa sono stati proprio i cittadini tutti che lei dovrebbe rappresentare” aggiunge Controvento.
“Signor Cicchetti, lei dice che “tutti i poteri che la legge mi dà li metterò in atto” per impedire la manifestazione. Continui pure a cercare tra statuti e regolamenti! Non troverà niente che possa vietare di manifestare liberamente e pacificamente per i propri diritti. Ci teniamo, infine, a ringraziare Lei e la Sua maggioranza per la grande pubblicità che sta facendo. Non era facile far rimbalzare la piccola provincia di Rieti sui giornali e sui blog di tutta Italia. Voi ci siete riusciti e non smetteremo mai di esservi grati. Mi raccomando, non prenda impegni per giugno! Ci vediamo il giorno della parata. Non è costretto a venire borchiato e denudato – come crede che andiamo in giro noi “barbari” -, può tranquillamente raggiungerci con la sua solita giacca e cravatta, noi accettiamo tutti”: si chiude il comunicato di Controvento Rieti.
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