Bullismo e cyberbullismo sono mali dei nostri tempi, con conseguenze dolorose che spesso lasciano tracce profonde in chi ne è vittima, dentro e fuori le mura scolastiche.
Come emerge dall’indagine realizzata dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e ScuolaZoo (che hanno raccolto timori ed opinioni di otto mila ragazzi e ragazze della scuola secondaria in tutta Italia) più di quattro ragazzi su dieci hanno subito atti di bullismo.
Ma sono stati gli stessi ragazzi ad ammettere di non essere stati solo vittime di fenomeni di bullismo e/o cyberbullismo: un ragazzo su 10 dichiara di essere stato anche carnefice.
Nel fenomeno del bullismo coabitano due generi di “carnefici”: quelli che attuano fisicamente il sopruso e quelli che, al posto di indignarsi ed intervenire, si girano dall’altra parte o, peggio ancora, avallano questi comportamenti.
Tale connivenza diventa, nel caso del cyberbullismo, ancora più forte ed amplificata dall’utilizzo dei social network.
Qui i “bulli indiretti” svolgono la parte più feroce condividendo i contenuti senza pensare alle conseguenze.
La giornata vissuta all’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti si colloca nel Piano Nazionale voluto dal Miur per sensibilizzare al fenomeno la società civile.
Tra pochi giorni, inoltre, sarà celebrato anche il “Safer Internet Day”, dedicato alla sicurezza in rete.
Si tratta di problematiche fortemente legate tra di loro: se, infatti, fino a qualche anno fa, i bulli agivano solo fisicamente, ora il bullismo può viaggiare anche sul web.
Per sensibilizzare i ragazzi delle prime e delle seconde classi del Rosatelli, sono arrivati i ragazzi del Centro Nazionale contro il bullismo “Bulli Stop”, che attraverso testimonianze, video e ricordi, hanno sottolineato come il bullismo debba essere prevenuto, denunciato, sconfitto. Necessario uscire dal silenzio, dall’omertà, dalla paura.
Hanno ricordato la dolorosa storia di Carolina Picchio, suicida ad appena 14 anni, dopo aver lasciato un breve scritto al padre, in cui sottolineava che “…fanno più male le parole che le botte”.
A seguito di questa morte e grazie all’impegno della senatrice Elena Ferrara si è arrivati alla legge n. 71/17 che prevede “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del Cyberbullismo”.
Un problema che, sia la scuola che la comunità educante, deve affrontare in maniera attiva. In questo il Rosatelli è molto attento e continuerà a sensibilizzare gli studenti con altri incontri con il Centro Nazionale contro il bullismo “Bulli Stop” e con l’impegno del gruppo di studenti “bullisNo” interno alla scuola, sostenuti da alcuni insegnanti e dalla docente Angela Marcelletti, referente per il Bullismo e Cyberbullismo per l’istituto.
Foto: RietiLife ©