(r.l.) Secchi e bacinelle pieni di crema pasticcera e panna allineati a terra, una montagna di uova sode già sgusciate per farcire i tramezzini, un secchiello di salsa di pomodoro. Piastrelle e fornelli imbrattati.
Questa è la scena che si è svelata agli occhi dei Carabinieri del Nas di Roma quando, dopo una segnalazione, hanno fatto irruzione in un laboratorio dolciario gestito da un indiano, a Torre Spaccata, periferia est della Capitale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano “Il Tempo”, la pasticceria riforniva non solo i numerosissimi bar di Roma, ma anche quelli delle province di Rieti e Viterbo, abbagliati dai costi concorrenziali, spesso dimezzati, dei prodotti.
Fornelli ricoperti di grasso, incrostazioni di olio diventate, nel tempo, marroni, piastrelle schizzate. Il gestore della pasticceria sotto l’occhio delle indagini, oltre alle più basilari norme igieniche, avrebbe violato, anche, la normativa sull’indicazione degli allergeni presenti nei prodotti.
Il lavoro congiunto di Nas ed Asl ha portato alla sospensione dell’attività e ad una sanzione di 5000 euro.
Foto: Il Tempo ©