Doppio appuntamento per il Liceo Statale “Elena Principessa di Napoli”: il 27 e 28 gennaio due eventi dedicati al “Giorno della Memoria”.
Le truppe dell’Armata rossa sfondano i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. 60 anni più tardi l’Assemblea generale delle Nazioni Unite stabilisce di celebrare in questa data il “Giorno della Memoria”, per ricordare i milioni di morti dovuti all’Olocausto perpetuato dal Totalitarismo Nazista.
Per rispetto delle vittime e per evitare che una tale follia si ripresenti, è dovere di tutti non dimenticare, soprattutto oggi, un mondo nel quale le giovani generazioni sono sottoposte ad un sovraccarico di informazioni che rischia di far apparire banale ogni cosa. Tenendo conto di questa preoccupazione “pedagogia” e culturale, il Liceo “EPN” di Rieti intende mantenere viva questa “memoria”, organizzando due diversi eventi tesi a sensibilizzare gli alunni della scuola secondario di I e II grado ad un tema così importante.
Nel corso della mattina del 27 gennaio, all’Auditorium Varrone, gli studenti dell’EPN si alterneranno nel leggere poesie e racconti dei sopravvissuti al genocidio, e gli allievi del Liceo Musicale si esibiranno con brani musicali legati al tema. Parteciperanno gli studenti le scuole medie, in particolare quelli dell’I.C. “A.M.Ricci”, “A.Merini”, “G.Pascoli”, “Marconi-Sacchetti-Sassetti” e di Leonessa.
Il giorno successivo, la mattina del 28 gennaio, si terrà, sempre all’Auditorium Varrone, la presentazione del libro di Giuseppe Manzo, “I giovani e la memoria”, che racconta anche il contributo fondamentale della Resistenza di matrice reatina. Anche in questo caso saranno letti alcuni brani tratti dalle testimonianze dei superstiti alla tragedia, verranno proiettati dei video e si esibirà il Liceo Musicale. Saranno presenti le classi quinte dell’Istituto che in tal modo approfondiranno anche dei temi strettamente riconducibili al percorso di “Cittadinanza e Costituzione”, occasione formativa importante in vista dell’Esame di Stato.
I due eventi mirano a promuovere una cultura del rispetto e della democrazia, contribuiscono a non abbassare la guardia di fronte ad episodi di intolleranza e che richiamano atteggiamenti discriminatori. La disumanizzazione del “diverso” va infatti fronteggiata in ogni sua forma, crediamo che sia bene insegnare a tutti, e in particolare ai giovani, a non restare indifferenti, poiché la violenza può essere combattuta solamente trovando il modo di manifestare e testimoniare il suo opposto, l’umanità. (Attività didattica Progetto “Reporter a scuola” di Martina Rossi e Gloria Federici).
Foto: RietiLife ©