(Ansa) Nicola Zingaretti incassa le parole di rispetto del leader delle Sardine, Mattia Santori, dopo il suo annuncio sabato di voler rifondare il Pd per aprirlo alle nuove energie della società civile, anche se chiarisce che “è presto” per dire se le Sardine si faranno coinvolgere o meno. E proprio da una delle richieste di Santori, quella di modificare i decreti sicurezza, prenderà spunto per rilanciare i temi cari al Pd per la verifica di governo, al seminario che lunedì e martedì vedrà riuniti i gruppi parlamentari e i ministri Dem.
Dopo che i deputati del Pd avevano dovuto approvare a dicembre la legge di Bilancio senza poterla emendare, Zingaretti aveva organizzato questo appuntamento di confronto tra ministri e parlamentari in vista della verifica di governo, richiesta dal Pd e anche dal premier Conte. Nell’Abbazia di Contigliano, tra Rieti e Greccio, il Pd cercherà di definire alcune proposte incisive da portare alla verifica senza trascurare le proposte di rifondazione del partito lanciate dal segretario sabato. E le due cose si tengono, inaspettatamente. Alla relazione introduttiva del capodelegazione al governo, Dario Franceschini, seguirà la presentazione di Ilvo Diamanti sullo scenario socio-economico “Italia 2020”.
Dopo di che si riuniranno cinque tavoli di lavoro: Crescita, lavoro e sostenibilità; Nuovo Welfare; Italia semplice; Conoscenza; Cittadinanza. Alcune proposte sono state già annunciate (come l’ampliamento dei fondi e della platea per il taglio del cuneo fiscale), ad altre si sta lavorando (es. dimezzamento delle liste d’attesa nella sanità), altre ancora sono nel programma di governo. Ma che Santori ha oggi rilanciato, rafforzando così la volontà dei Dem di portarle avanti: il superamento dei decreti sicurezza di Salvini. Il tavolo sulla Cittadinanza rilancerà questo tema con forza, oltre che quello sullo “ius culturae“. E’ vero, come dirà Franceschini, che i temi da portare alla verifica serviranno a rafforzare il governo in un ottica di legislatura, ma se la “discontinuità” con il Conte 1 non viene avviata su qualche punto, è complicato giustificare la permanenza nell’esecutivo. Il Pd, dirà Zingaretti, non può essere solo il garante della tenuta e non stare al governo ad ogni costo.
La multa di 300.000 euro in base al decreto sicurezza 2, inflitta sabato al comandante della Lifeline Claus Reisch per aver salvato 100 persone ad agosto, ha generato imbarazzo nel Pd, incalzato in questo anche dal Verde Angelo Bonelli. Nelle chat dei parlamentari la notizia è rimbalzata ed è stata inviata anche a Zingaretti. L’accordo con M5s sulla prescrizione giovedì sera ha invece tolto dal tavolo questo tema da quelli oggetto del contendere, e martedì il Pd il Commissione Giustizia voterà con gli alleati di governo. Insomma il rilancio di alcuni temi della verifica, come i decreti sicurezza, sanità o taglio al cuneo fiscale, sono funzionali alla rifondazione del Pd annunciata da Zingaretti sabato. Perché sono temi su cui aprire il dialogo con i mondi a cui guardano i Dem, al di là della formula con cui la proposta di Zingaretti sarà attuata. Matteo Renzi, vede nell’annuncio di congresso una svolta a sinistra del Pd, in stile Corbyn, che – dice – “aprirebbe autostrade” a Iv. Ma paragonare le Sardine a Sanders o Corbyn risulta acrobatico. Santori ha avuto parole di rispetto verso i Dem e la proposta del segretario: “Il Pd si è messo in discussione e gli va dato atto – ha detto – E’ il partito che ci ha dato più ascolto e mostra un’ apertura vera verso di noi”. E ha precisato che “per noi è troppo presto per capire se partecipare a questa fase, noi siamo in fase di gestazione”, ma il dialogo è partito.
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