Le feste natalizie fanno impennare la spesa alimentare degli italiani che quest’anno, a dicembre, ha raggiunto il valore di 15 miliardi, vale a dire 2,4 miliardi in più rispetto alla spesa media mensile del 2019. Poco meno della metà degli acquisti, pari a 6,4 miliardi, saranno dedicati alle specialità prodotte dalle imprese artigiane del settore alimentare. È la previsione elaborata da Confartigianato Imprese Rieti, secondo la quale, tra i prodotti artigiani più acquistati durante il mese di dicembre, spiccano formaggi e latticini con un valore di 911 milioni, seguiti da salumi (742 milioni), pane (695 milioni), pasticceria e dolci tipici (644 milioni).
Nella classifica delle regioni più golose di prelibatezze artigiane spicca la Lombardia che batte tutti con una spesa in alimenti e bevande prevista per le ricorrenze di fine anno pari a 1,2 miliardi. Seconda posizione per il Lazio (638 milioni) e a seguire Campania (537 milioni), Piemonte (530 milioni), Emilia-Romagna (524 milioni) e Veneto (507 milioni).
Il food made in Italy continua ad arricchire anche le tavole natalizie di tutto il mondo. Secondo la rilevazione di Confartigianato Imprese Rieti, nel 2018 le nostre esportazioni di panettoni, pandoro, cioccolato e dolci tipici di Natale ammontano a 643 milioni di euro e nel 2019 sono aumentate dell’11%. I nostri migliori clienti sono la Francia, che ha acquistato dolci natalizi italiani per 138 milioni, la Germania (107 milioni), il Regno Unito (61 milioni), la Spagna (35 milioni), gli Usa (34 milioni). La maggiore crescita di vendite all’estero di queste specialità made in Italy si è registrata in Germania (+20%), Ungheria (19,7%), Stati Uniti (+18,1%).
“Se il nostro cibo va forte sulle tavole di tutto il mondo – sottolinea il Presidente di Confartigianato Imprese Rieti, Franco Lodovici – il merito è anche degli ‘artigiani del gusto’, le 87.499 imprese artigiane del settore alimentare, di cui 41.776 specializzate nella pasticceria, che danno lavoro a 156mila addetti. Un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato”.
Secondo Confartigianato Imprese Rieti, a far crescere la passione dei nostri connazionali e degli stranieri per i nostri prodotti della buona tavola è anche il numero di specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi Dop, Igp e Stg. L’Italia è leader nell’Ue per quantità di prodotti difesi da questi marchi di qualità: ben 299, vale a dire un quinto del totale dei prodotti di qualità europei.
A livello nazionale il 42,4% delle spese alimentari, pari a 6.378 milioni di euro, è intercettabile dal sistema di offerta delle imprese artigiane considerando la spesa in prodotti artigianali rintracciabili tra prodotti da forno, prodotti a base di cereali, salumi, olio di oliva, prodotti lattiero- caseari, dolci e gelati, condimenti e bevande alcoliche.
La stima della spesa delle famiglie a Dicembre in prodotti alimentari è di 2.693 milioni di euro in Lombardia, seguita dal Lazio con 1.519 milioni di euro, a Rieti la stima è di 41 milioni di euro.
I prodotti più acquistati sono formaggi e latticini, con una quota del 6,1% sul totale della spesa in prodotti alimentari e bevande (solo a dicembre 922 milioni di euro), i salumi con il 4,9%, il pane con il 4,6% e altri prodotti di panetteria e pasticceria, tra cui rientrano i dolci da ricorrenza, con il 4,3%, prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità.
Solo nel Lazio la spesa intercettabile dall’artigianato è pari a 638milioni. A Rieti, sui 41 milioni spesi a dicembre, 17 sono di provenienza artigiana.
Il trend occupazionale dal 2008 a oggi è cresciuto del 24,7% che, tradotto in numeri, significa che nel settore dell’alimentari e bevande lavorano in imprese artigiane 156.095 addetti, pari al 35% del settore. Nella provincia reatina sono 515 gli addetti occupati nel comparto alimentazione, tra imprese artigianali e micro, piccole imprese. Ben 340, cioè il 66%, sono impiegati in imprese artigiane.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Rieti ha analizzato quindi l’andamento delle imprese e la distinzione delle stesse nel territorio regionale e provincia. Il 3° trimestre 2019, rispetto a quello del 2018, evidenzia una diminuzione del numero di imprese artigiane alimentari in tutto il Lazio. A Rieti le imprese attive sono 177, sette in meno rispetto al 3° trimestre 2018, con una variazione del -3,8%. Il dato peggiore dopo quello di Frosinone, -4,4%.
“Un lavoro molto impegnativo – afferma Maurizio Aluffi Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – quello svolto al nostro Ufficio Studi, che evidenzia una grande vitalità delle imprese artigiane del settore alimentare. Vanno male, purtroppo, le esportazioni e la propensione all’export della nostra provincia. Un vero peccato, perché esistono dei prodotti di eccellenza che potrebbero raccogliere consensi in mercati anche extraeuropei. Come Confartigianato – conclude il Direttore Aluffi – stiamo perfezionando alcune iniziative che tendono alla valorizzazione prodotti del territorio e allo stesso tempo ad accrescere la produzione in modo da aggredire un mercato che non può più essere solo quello locale”.
Foto: RietiLife ©