(pa.cor.) La performance delle donne cilene contro la violenza di genere e il patriarcato è diventata virale. Il 4 dicembre migliaia di donne si sono ritrovate di fronte all’Estadio Nacional di Santiago, la capitale del Cile, per cantare “Un violador en tu camino” (“Uno stupratore sulla tua strada”), anche conosciuta come “El violador eres tú” (“Lo stupratore sei tu”), una canzone che nelle ultime settimane è diventata un inno in molti paesi del mondo. La manifestazione, promossa tramite i social network con l’obiettivo di denunciare le violenze contro le donne e il sistema del patriarcato che secondo diversi gruppi femministi continua a permeare la società cilena, è diventata un “inno” per le donne di ogni angolo del mondo. Oggi anche piazza Vittorio Emanuele a Rieti donne di ogni età si sono ritrovate al grido di “lo stupratore sei tu”.
“Siamo qui – hanno letto – per ricordare che in Europa una donna su tre ha subito una violenza fisica o sessuale. Ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il partner. Siamo qui per ricordare che 3 femminicidi su 4 avvengono in casa. In provincia di Rieti, solo nell’ultimo anno, 242 donne hanno chiesto aiuto. Questi numero sono figli della cultura patriarcale. Noi qui, oggi, urliamo contro il patriarcato che domina la società. Urliamo contro il sistema giudiziario che non sempre protegge le donne e tutela i loro diritti. Urliamo contro le umiliazioni e le colpevolizzazioni che quotidianamente vengono inflitte alle donne. Urliamo contro la normalizzazione della violenza. Noi siamo grido. Noi siamo rivolta”.
Il foglio viene posato a terra, le fasce calano sugli occhi e il ritmo del tamburo accompagna il grido “lo stupratore sei tu!”.
Foto: CORRADINI ©