“Abbiamo appreso dalla intervista radio del sindaco di Rieti – afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center – che il Lazio Pride non si terrà mai a Rieti, in quanto lui non rilascerà l’autorizzazione. Ricordiamo al Sindaco che le manifestazioni sono garantite dalla Costituzione, pertanto lui in quanto rappresentante di una istituzione con tale affermazione va contro la costituzione. Chiediamo l’intervento della ministra Lamorgese, al fine che siano rispettati i diritti costituzionali.”
Continua Marrazzo: “Se il pride si farà a Rieti lo decideranno solo i cittadini e le associazioni che sosteranno la candidatura di Rieti, appena saranno aperte le votazioni, sulla pagina facebook ed instagram di Lazio Pride”
Inoltre Arcigay Roma, associazione proponente del Rieti Lazio Pride “smentisce qualsiasi incontro con la consigliera che ha accostato l’omosessualitá alla pedofilia. Chi afferma ciò deve solo dimettersi dalle istituzione e dall’insegnamento”.
Sul tema intervengono anche i sindacati: “CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e UIL Rieti e Sabina Romana giudicano inaccettabili le dichiarazioni del Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, inerenti la manifestazione del Gay Pride a Rieti. Il Sindaco sostiene la sua contrarietà allo svolgimento dell’evento, in quanto non ‘gli piacciono gli esibizionismi’. CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene e UIL Rieti e Sabina Romana, rammentano al Sindaco Cicchetti, che manifestare le proprie idee e le proprie condizioni sociali, è un diritto inalienabile di ogni persona e di ogni cittadino. Pertanto, auspicando in un ravvedimento del Sindaco Cicchetti riguardo alla manifestazione, sulla quale spetterà alla Prefettura di Rieti autorizzarla o meno, confermano la loro presenza accanto ai movimenti promotori dell’iniziativa”.
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