Sabato 21 dicembre, su Rai1, alle ore 23:30, andrà in onda “Il folle di Dio”, un documentario sulla vita di San Francesco, il santo di tutti gli italiani e di tutti i cristiani del mondo. Il documentario, girato in 4k, seguirà il percorso del santo mettendosi in viaggio, convinti, come Francesco, che per crescere moralmente e spiritualmente occorre mettersi in cammino. Angelo Mellone, il conduttore-narratore, è un “pellegrino”, un esploratore che, attraverso la vita di Francesco, mostrerà anche alcune bellezze naturalistiche e artistiche dell’Italia centrale (tra Umbria, Lazio e Toscana).
Ogni luogo di pellegrinaggio rappresenta un ambito tematico particolarmente significativo per la vita del santo. Ad Assisi, città natale di Francesco ma anche meta di milioni di devoti, racconteremo il modo in cui Francesco si spogliò dei suoi beni. «Non rinnegò mai la sua famiglia- afferma padre Enzo Fortunato del Sacro Convento di Assisi– Francesco voleva vivere pienamente la sua vocazione» e cominciò a vivere una vita di povertà insieme a un gruppo di compagni e amici – amici che nel giro di pochissimi anni costituiranno un Ordine con frati provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa.
Il tema dell’amicizia e dell’Ordine dei Frati Minori, ci porta nella Valle Reatina, oggi chiamata, dopo il passaggio di Francesco e dei suoi, anche Valle Santa, dove Francesco compie due importanti azioni. Realizza il primo presepio della cristianità a Greccio e il Vescovo di Rieti, Monsignor Domenico Pompili, parlando con il conduttore – pellegrino, afferma che il «Presepe ha significato far comprendere che andare a Greccio valeva come andare a Betlemme. Francesco, con quell’invenzione, ha voluto anche smobilitare il concetto di guerra santa». E detta ai suoi confratelli (a Fonte Colombo) le due Regole dell’Ordine dei Francescani (quella non bollata e quella bollata, ovvero accettata dal Papa); Regola che fu anche causa di molti dissidi all’interno dell’Ordine e motivo di grande turbamento interiore da parte di Francesco.
I contrasti interni all’Ordine, e all’interiorità stessa di Francesco, ci portano a parlare di un conflitto più universale, quello che riguarda le due maggiori religioni monoteistiche, Cristianesimo e Islam, che negli anni in cui visse il santo era particolarmente aspro, viste le numerose crociate organizzate dalla Chiesa Cattolica in Terrasanta. Per parlare di questo tema, il nostro pellegrino visiterà il suggestivo Santuario del Sacro Speco di Subiaco (nel Monastero Benedettino) in cui è conservato il solo affresco che ritrae San Francesco quando era ancora in vita. Prima di tornare ad Assisi – dove Francesco morirà nel 1226, «salutato da tutti, vista la sua già enorme fama, come un santo», come ci dice Padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi – il documentario fa tappa nel santuario de La Verna (nella provincia di Arezzo), dove Francesco si era ritirato negli ultimi anni della sua vita, stremato nel corpo e nello spirito, e dove ricevette le stigmate.
Per approfondire i temi che il nostro pellegrino affronterà nel suo percorso, anche dialogando con alcuni frati incontrati nei santuari, ci siamo avvalsi del contributo di alcuni tra i maggiori esperti della vita del santo: gli storici Franco Cardini, Chiara Frugoni e Chiara Mercuri; il filosofo Massimo Cacciari; lo psichiatra Armando Piccinni. Ospiti che hanno parlato dalle sale dello splendido Palazzo Barberini a Roma, la cui direttrice, Flaminia Gennari Santori, mette in risalto la ricchissima collezione di opere d’arte che il Palazzo conserva, «dalle croci lignee del XIII secolo, ai dipinti italiani ed europei del Settecento, vantando nomi come quelli di Raffaello, Caravaggio, Bernini».
A dettare inoltre le tappe della vita di Francesco, verranno letti, da Andrea Caterini, alcuni significativi brani dalla “Leggenda Maggiore” di Bonaventura da Bagnoreggio, la biografia ufficiale che per secoli ha costruito l’immaginario di Francesco, influenzando anche il ciclo di affreschi realizzati da Giotto nella Basilica superiore d’Assisi dedicati alla vita del santo.
Gli autori del documentario, prodotto interamente dalla Rai con telecamere 4k dotate di elevata tecnologia, sono Angelo Mellone, Giuseppe Bosin e Luca Mancini, con la collaborazione di Andrea Caterini, per la regia di Walter Romeo.
Foto: RietiLife ©