Foto: Francesco PATACCHIOLA ©
(ch.di.) Scale incrociate, manichette, una corona di fiori. Un vero e proprio altare, un monumento, lì dove un anno fa una terribile esplosione di una cisterna di gpl ha portato morte e distruzione. C’è stata questa mattina la cerimonia di commemorazione per Stefano Colasanti, il vigile del fuoco di 50 anni morto il 5 dicembre 2018 nello scoppio al km 39 della Salaria. Come lui, morì anche Andrea Maggi, papà 38enne sabino. Per loro oggi Rieti e la Sabina si sono fermate.
Una cinquantina di Vigili del Fuoco tra Rieti, Terni e Capannelle, il comandante Mariantoni e l’ex Caciolai, ma anche il prefetto Giuseppina Reggiani, il sindaco di Fara, Davide Basilicata: sono stati loro a stringersi alla famiglia di Stefano Colasanti. C’era la figlia Benedetta (leggi la lettera rivolta al papà), il fratello Claudio – poliziotto – e la mamma Finalba, che sotto al monumento per suo figlio Stefano ha acceso un lumino. La cerimonia si è svolta davanti al distributore in cui è avvenuta l’esplosione. Nello stesso punto in cui un anno fa giaceva la cisterna esplosa.
Hanno deposto un cuscino di gerbere blu con delle foto di squadra, le ragazze dell’ex Cittaducale calcio a 5 femminile, oggi Real Rieti: con loro il tecnico Fabrizio Vasta. Tutti legatissimi a Stefano Colasanti: il 50enne reatino era l’allenatore della squadra in rosa che tutt’oggi porta avanti un progetto sportivo importante, tutto al femminile. Per Colasanti è stato suonato il Silenzio dal poliziotto Moreno Pentuzzi, in forza alla Fanfara della Polizia.
La commemorazione è stata ripresa e documentata integralmente da RietiLife. Oggi continuano le manifestazioni in onore di Colasanti (leggi qui il programma) a cui verrà consegnata la cittadinanza benemerita.
LA DIRETTA | di Gianluca Vannicelli