“Cogliendo l’occasione della visita del Santo Padre, il Comitato Scuole Sicure vuole ricordare che le scuole paritarie di Rieti di proprietà della Chiesa (Santa Caterina, Divino Amore, Santa Lucia, Istituto Pie Venerine, etc.) non sembrano essere mai state sottoposte alla verifica di vulnerabilità sismica, o quantomeno i risultati non sembrano essere mai stati divulgati”: lo scrive il Comitato Scuole Sicure.
“Esse sono peraltro ospitate in edifici antichi ed è verosimile che abbiano una elevata vulnerabilità sismica e non siano pertanto in grado di tutelare la sicurezza di alunni, docenti e personale Ecclesiastico, né, in alcuni casi, dei fruitori delle strutture adiacenti. Pur non sentendo più così frequentemente le scosse relative alla sequenza sismica di Amatrice-Norcia-Visso iniziata il 24 agosto 2016, il rischio sismico della nostra città rimane invariato” aggiungono.
“Il territorio di Rieti ricade infatti nella zona adiacente a quella di maggior pericolosità sismica, e non solo risente degli effetti dei forti terremoti che avvengono in tale zona (come si è visto ad esempio per i terremoti di L’Aquila e di Amatrice), ma ha anche una sua storia di terremoti ‘locali’, legati alla faglia denominata ‘Conca di Rieti’, di magnitudo massima attesa pari a 6,5 ed epicentro molto vicino alla città, cui sono già attribuiti il terremoto del 96 a.C., quello del 1298 e quello del 1898. Si vuole pertanto ricordare a sua Eccellenza il Vescovo Mons. Pompili, che già in passato aveva manifestato interesse per tale tematica, l’opportunità di pensare, se non alla verifica tecnica ed all’adeguamento sismico dei singoli edifici, alla costruzione di un polo didattico nuovo interamente antisismico, possibilmente anche dotato di palestra e di spazi di aggregazione per la gioventù della nostra città. Ciò affinché la vita dei nostri bambini e ragazzi possa essere tutelata, almeno per quanto è rimesso nelle nostre mani” conclude il comitato.
Foto: RietiLife ©