Masnadiero e predone, benevolo e spietato. È Braccio da Montone o Andrea Fortebraccio (Perugia 1368-L’Aquila 1424), celebre condottiero del XIV-XV secolo, le cui imprese nel territorio reatino sono descritte nel libro “Braccio da Montone e il Comune di Rieti” di Francesco Benedetti (Ristampa edizioni).
Il testo sarà presentato all’Archivio di Stato di Rieti giovedì 28 novembre alle 16 nella sala conferenze di viale L. Canali 7. All’incontro, in cui sarà presente l’autore, parteciperanno Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio e Tersilio Leggio, vicepresidente del Centro europeo di studi agiografici.
La vita e le gesta del condottiero si inquadrano nel contesto storico e nei limiti temporali dello Scisma d’Occidente e della crisi dell’autorità papale. Il suo aspetto e la sua personalità hanno stimolato nel tempo la curiosità di studiosi e biografi e soltanto negli ultimi anni la storiografia locale ha cominciato a interessarsi di Braccio da Montone con monografie e ricerche.
Per quanto attiene Rieti, la città si consegnò al condottiero nel 1416 e rimase sotto il suo dominio fino al 1419 quando tornò sotto l’autorità papale. Benedetti, con il suo libro, rompe il silenzio su tale periodo storico causato in gran parte della carenza di fonti. Lo fa attraverso le tracce documentali rinvenute per elaborare un primo contributo su quegli eventi della storia di Rieti.
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