Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife “Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]
(di Martina Grillotti) Dall’edicola dei pellegrini fino alle passeggiate nella natura incontaminata, il cosiddetto “Paese delle chiesette” si apre sotto i nostri occhi con le sue bellezze e i suoi imperdibili appuntamenti. È Poggio Moiano.
DOVE SI TROVA? – A 28 km da Rieti sulle falde del monte Miano sorge ad un’altitudine 520m s.l.m. il comune di Poggio Moiano che con i suoi 2651 abitanti è l’undicesimo comune reatino per popolazione. A presentarci le sue bellezze è il sindaco Sandro Grossi: “Dal punto di vista culturale ci sono molte cose da vedere, il comune è rinominato il paese delle chiesette. La principale è ovviamente quella parrocchiale che nasconde dipinti risalenti ad epoche diverse dal 1400 al tardo 1500. Importanti sono sicuramente anche la chiesa di San Sebastiano e quella di San Martino, quest’ultima risalente all’incirca al 1100, al suo interno la chiesa possiede anche un romitorio che oggi viene visitato da numerosi pellegrini. Di rilevanza sul territorio comunale è anche il Museo dell’infiorata che organizza ogni anno un evento dedicato alla stessa e che si tiene a fine giugno. All’interno dello stesso museo si possono trovare inoltre numerose statue che sono state studiate da diversi esperti, queste risultano essere copie di stature romaniche risalenti al 1600. Il paese possiede inoltre un Cinema-Teatro ove si tengono spettacoli teatrali e cinematografici durante tutto il corso dell’anno. Il Centro storico è molto ampio e lo si sta cercando di restaurare, infatti stiamo lavorando ad progetto anche a livello privato per il restauro delle singole abitazioni, il lavoro è sicuramente duro perché bisogna reperire le proprietà storiche dai fondi storici ma il centro rimane molto caratteristico per i turisti. Il territorio vanta inoltre un evento enogastronomico importante dal nome di Piazzetta in Piazzetta che si tiene a settembre. Infine come non ricordare la piscina coperta, o anche il centro anziani ubicato in un bellissimo parco urbano”.
QUANDO NASCE? – Il toponimo deriva dal latino podium, per la prima parte, che significa altura, in riferimento all’altura sulla quale il paese è ubicato e Moiano potrebbe invece derivare o dal termine laziale moiano (terreno friabile) o dal nome di persona Mellius o Mollius con l’aggiunta del suffisso -anus. Sono molto incerte le origini del primo centro abitato di Poggio Moiano; l’ipotesi più plausibile ritiene che la formazione del primo nucleo fu quello costruito da alcuni boscaioli che rifornivano Roma di carbone. Secondo alcuni studiosi, infatti, Poggio Moiano nasce nel periodo compreso tra il 1037 ed il 1083 sulle rovine dell’antica Suna; sarebbe proprio il 1083 l’anno in cui il conte Teudino donò alcuni territori all’Abbazia di Farfa. Secondo altri, invece, già nel 773 ci fu uno sviluppo abitativo nella zona chiamata “Medianula“, “Modiano“, “Mianula“, “Loco Moiano” oppure “Gualdo Modiano“. L’appellativo “castrum” risale al 1262, anno in cui venne emanata una bolla da parte di papa Urbano I. Tale indicazione è inoltre ancora attribuita all’Abbazia di Farfa tanto è vero che, nel 1334, i Mareri dovettero fare atto di ammenda per averlo occupato e papa Giovanni XXII condonò la loro pena. Intanto il paese era divenuto anche comune e, circa 10 anni dopo, nel 1344, per la prima volta, compare nei documenti pubblici anche il nome di un Sindaco: Pardano fu Lello nativo di Cerdomare. Nei primi anni del 1400 se ne impadronì Giovanni Battista Savelli che lo tenne fra i territori in suo possesso nonostante l’ordine di restituirlo a Farfa. Nel 1462 papa Pio II confiscò a Giacomo Savelli tutti i possedimenti tranne i castelli di Aspra e Palombara, compreso Poggio Moiano, perché Savelli nella guerra che allora si combatteva tra i D’Angiò e gli Aragonesi, si era schierato apertamente con i D’Angiò mentre, gli Aragonesi, erano invece appoggiati dalla Santa Sede. I beni confiscati furono poi messi in vendita dalla camera apostolica e acquistati da mons. Giorgio Cesarini in società con Marcello Rustici e i fratelli Lelio, Filippo e Giacomo Della Valle. I Savelli lo riscattarono solo nel 1468 ma fu di nuovo loro confiscato da Alessandro VI e dato a Giulio Orsini nel 1555. Per recuperarlo, i Savelli dovettero aspettare la morte del Papa. Oberata dai debiti, la famiglia Savelli si vide però poi costretta a rinunciare ad alcuni castelli, tra cui anche proprio Poggio Moiano che venne ceduto nel 1633 al principe Marcantonio Borghese con vendita approvata da Urbano VIII. Da allora il castello fu governato dai Ciccalotti, famiglia vassalla dei Borghese. Nel 1717 la famiglia Sassi lo ottenne in affitto dai Borghese e rimase nelle loro mani fino all’acquisto del territorio da parte dei Torlonia. Dopo pochi anni finirono i feudi. Nel 1861 il Comune di Poggio Moiano passò dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia e fu aggregato alla provincia dell’Umbria nel circondario di Rieti, poi divenuta provincia di Perugia. Poggio Moiano faceva parte di tutti quei territori che, sentendosi parte della comunità reatina, solo nel 1927, con l’istituzione della provincia di Rieti, riuscirà ad annettersi ad essa.
COSA VEDERE? – All’entrata del paese è posta l’edicola di Santa Liberata che era meta di antichi pellegrinaggi. Questo perché sull’edicola vi è un’immagine della Santa vissuta nel medioevo e ritenuta la protettrice dei bambini affetti da gravi malattie. Proprio dietro la stessa si può ammirare uno splendido arco in pietra, che sicuramente serviva come via d’ingresso al paese. Sulla piazza centrale del paese si trova poi la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista che fu ricostruita dopo la guerra nel 1953, prima essa era la cappella del palazzo baronale. Ristrutturata da pochi anni, in essa sono stati rinvenuti tre affreschi: il più antico risalente al 1400 raffigura la Madonna in trono; di fronte si trova la scena dell’ultima cena, purtroppo molto danneggiata e il terzo è un affresco del tardo XVI secolo che rappresenta le scene della vita di Maria e una Madonna con Bambino. Sempre al suo interno vi è inoltre conservata una scultura in legno sempre raffigurante la Vergine. A circa un km dal centro del paese vi è una chiesetta rurale imperdibile, è la Chiesa di San Martino, che risale al XI-XII secolo. La chiesa apparteneva ai frati benedettini di Farfa e ancora oggi appartiene all’abbazia di Farfa. La facciata è costruita in pietra locale ma la bellezza si trova soprattuto all’interno, dove vi sono due affreschi del 1556 raffiguranti San Martino e Sant’Antonio Abate. La chiesa fu restaurata nel 1972 ed è a tutt’oggi conservata in buone condizioni ma per poterla visitare c’è bisogno dell’autorizzazione del parroco del paese. Al di fuori del centro abitato si trovano inoltre altre due chiesette rurali che sono quella di San Sebastiano e quella di Sant’Anna. La prima, dedicata al patrono del paese, fu costruita nel 1527 e al suo interno è rappresentato il Santo, proprio sulla parete dell’altare. La seconda, che si trova in aperta campagna, è stata edificata nel 1760 e viene utilizzata una sola volta all’anno, nello specifico il 26 Luglio e, come nel caso della Chiesa di San Martino, per poterla visitare bisogna contattare il parroco. Interessantissime sono inoltre le antiche pareti del centro storico, oggi restaurate, soprattutto per una loro formidabile peculiarità, ovvero il fatto che sotto l’invito dell’amministrazione comunale, su di esse sono stati realizzati dei murales che rappresentano scene di vita paesana. Interessante per chi visitasse il comune sarà inoltre la camminata da Poggio Moiano a Cima Casarene Il percorso permette di raggiungere la cima più a nord dell’area del Parco Lucretili. Questa camminata parte da Fonte Castello, ad un paio di km dal paese per salire sul fianco ovest del Monte Pendente, il dislivello che si affronta è di circa 400 metri ma il panorama che si ammira è mozzafiato, infatti il bosco si apre in piccole radure che permettono di ammirare i Monti Sabini.
QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – La maggior parte degli eventi del comune si svolgono nel periodo estivo, ma importanti sono anche gli appuntamenti invernali, un esempio è il Natale a Poggio Moiano, durante il periodo natalizio le vie del centro si trasformano in un pieno spirito natalizio con alberi di Natale, presepi e cori, musica e giochi. Finito il periodo natalizio Poggio Moiano festeggia il 15 Gennaio S.Antonio Abate, durante la festa, oltre alla tipica processione, si trova il mercatino artigianale e prodotti tipici locali. Il periodo estivo è, nel comune, contornato di eventi e feste: di grande importanza è l’Infiorata di Poggio Moiano che si svolge l’ultimo fine settimana di giugno. L’Infiorata trasforma il paese in un’immensa tela artistica, oltre 300 metri di tappeto floreale che si progettano nel corso di tutto l’anno, la rappresentazione è contornata dalla meraviglia dei balconi in fiore in tutto il paese e dalle bancarelle per degustare le specialità del posto. In agosto una manifestazione enogastronomica ormai divenuto parte della tradizione il suo nome è Da piazzetta a piazzetta, un percorso tra le cantine vinicole e le vie del centro storico all’insegna del gusto e del profumo dei prodotti tipici del posto.
Foto: Fb Pro Loco Poggio Moiano ©