Le edicole di Rieti e Provincia si preparano ad uno sciopero generale, indetto per il 26 novembre dal Sinagi Nazionale, al fine di “sensibilizzare il mondo politico e degli editori sulla grave crisi che i Giornali Italiani stanno attraversando da molti anni. Senza edicole dove di andrà a comprare un giornale o una rivista?” In città, pronte a scioperare il 26 novembre, sono circa una ventina le edicole e in provincia sono 70 gli edicolanti che si stanno muovendo e protesteranno per far sì che tutto questo non accada.
Su questo tema è intervenuto il Segretario Generale della Sinagi, il reatino Luca Simeoni: “La categoria dei giornalai si trova in una crisi profonda, ogni giorno, chiudono quattro edicole e soprattutto i piccoli centri e le zone più remote rimangono prive di informazione. Gli editori e le agenzie di distribuzione stanno contribuendo a questo scempio privando le famiglie che vivono del proprio lavoro dei giusti compensi, investendo poco o niente in prodotti appetibili, veicolando le poche cose vendibili verso la grande distruzione.”
Per continuare: “Con arroganza e sprezzanti delle regole (Leggi e Costituzione) stanno riscrivendo il tessuto distributivo sul territorio Nazionale. L’edicola è un luogo di incontro quotidiano, da sempre rappresenta una lanterna accesa sulle città, grandi e piccole, nei centri storici e nelle periferie, fino ai luoghi più remoti del territorio nazionale, e rappresenta un baluardo insostituibile per una stampa libera e accessibile a tutti i cittadini. L’edicola dovrebbe essere il soggetto a cui l’intera editoria dovrebbe guardare con un occhio di riguardo, visto che l’80%
del fatturato del settore passa da qui, attraverso un lavoro quotidiano che inizia anche prima dell’alba, per tutti i giorni dell’anno, al contrario l’editoria grazie a finanziamenti pubblici e politiche assurde sui prezzi di copertina, sta accelerando il momento di arrivo al punto di non ritorno”.
“Col presente appello, chiediamo, al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, di
destinare alle edicole una parte consistente del finanziamento pubblico rivolto fino ad oggi alle case editrici e di farsi parte attiva nei confronti degli editori per la definizione di un nuovo accordo nazionale” ha concluso il Segretario.
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