“E nel silenzio generale, anche delle forze politiche di opposizione, si consuma l’ennesima ‘stortura” a danno della collettività e dei vincitori/idonei Ripam Rieti. La Provincia ha infatti pubblicato 8 avvisi per selezione di personale di vari profili tra cui alcuni sovrapponibili a quelli già selezionati con i concorsi Ripam indetti dal Comune di Rieti. Perché la Provincia non ha utilizzato le graduatorie esistenti per i profili compatibili?”: lo scrive il comitato dei vincitori del concorso.
“Ricordiamo che il Tar ha sancito la piena legittimità delle procedure di selezione svolte da Ripam (tanto demonizzate…) e la possibilità di ‘successive utilizzazioni della graduatoria stessa da parte di altre amministrazioni’ (sentenza TAR Lazio Roma, Sez. II bis, n. 4191 del 29/03/2019). Nel corso di questi mesi infatti, da queste graduatorie hanno attinto importanti amministrazioni quali i Ministeri di Giustizia e del Lavoro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’Aran, l’Avvocatura Generale dello Stato. Ripam Formez infatti è un’agenzia pubblica che si occupa di selezione e formazione del personale delle Pubbliche amministrazioni, che garantisce procedure di selezione trasparenti e imparziali, come sancito d’altronde dal Tar, e che attualmente sta gestendo i mega-concorsi Ministero di Giustizia e Ispettorato-Inail-Min.Lavoro e Presidenza del Consiglio!” continuano.
“Perché proprio la Provincia di Rieti ha preferito indire un concorso, per di più ‘fatto in casa’, senza ricorrere a queste graduatorie? Perché ha preferito spendere ulteriore denaro pubblico, a danno della collettività, anziché garantire, almeno in parte, un risparmio di spesa e l’immediata disponibilità di personale, senza dover attendere i tempi necessari per l’espletamento del concorso? Non può essere taciuta neanche l’altra stortura che balza prepotentemente agli occhi: per il profilo amministrativo-contabile sono ammesse anche le Laurea in Lettere o Filosofia, cioè corsi di studio che non prevedono neanche un esame di Diritto! A pensar male si fa peccato…! ” concludono.
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