(ch.pa.) I dati sono del 2018, le macroaree di riferimento 5, i parametri presi in considerazione ben 18, 31 mila i dati analizzati. Stiamo parlando del 26esimo rapporto “Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia” disponibile, da questa mattina, sul sito del Sole24Ore . Aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente. Ipotizzando un punteggio massimo di 100 per la città ideale, quella in grado di rispettare tutti i limiti di legge e di garantire una buona qualità ambientale in tutti gli indicatori scelti, la classifica finale vede Rieti al 77° posto su 104 ma, almeno, seconda tra le province del Lazio, dopo Viterbo al 62° posto (Roma 89, Latina 98 Frosinone 92). La vicina Terni? Ci saluta dal 34° posto. Reginetta della classifica totale, nemmeno a dirlo, Trento.
UNA LUNGA DISCESA VERSO IL BASSO – Un picco vertiginoso verso il basso. Nel 218, infatti, secondo lo stesso rapporto, la città di Rieti si era stabilita al 61° posto (leggi), conservando la posizione del 2017 ma peggiorando quella del 2016 (54°) già drasticamente calata rispetto al 21° posto del 2015.
QUALCHE DATO – Disaggregando i dati, gli indicatori parlano di una città che si muove in maniera disomogenea: piazzamenti di tutto rispetto per la concentrazione di biossido d’azoto presente nell’aria (33°) e di PM10, (42°) e ozono (33°), mq per abitante di piste ciclabili a disposizione dei cittadini (30°); posizioni da mezza classifica per l’uso del Solare Termico e Fotovoltaico (45°), presenza di alberi (48°), consumi idrici domestici (44°), qualità dell’offerta del trasporto pubblico (45°) e numero dei suoi passeggeri (50°). Maglia nera per l’uso efficiente del suolo (90°), dispersione della rete idrica (95°) e capacità di depurazione (85°). Una curiosità? I reatini sono virtuosi nella bassa produzione di rifiuti urbani procapite (kg/abitante) piazzandosi 45°, ma pessimi nella loro gestione: 91° posto nella raccolta differenziata.
Foto: RietiLife ©