Una vera cordata di solidarietà, di partecipazione e di forte emozione ha unito due mondi, Amatrice e il Nepal, due terremoti (il sisma del Nepal del 2015 ha contato 8000 vittime) e una sola speranza, i bambini. Il 26 ottobre al Polo del Gusto di Amatrice c’erano 220 persone all’evento di Montagne in Movimento del CAI di Amatrice, patrocinato dal Comune, dal CAI Lazio e con il sostegno di Montura. Nella folla spiccavano i tantissimi bambini della scuola elementare Cirese, Istituto Comprensivo Ricci di Rieti. Accompagnati dai loro genitori, non abituati in genere a partecipare ad eventi alpinistici, erano venuti festanti per incontrare finalmente il grande alpinista Fausto De Stefani, conosciuto in classe grazie alla sua storia speciale, che incanta. Fausto è stato tra i primi al mondo a scalare i 14 Ottomila della Terra, ma non ha voluto parlare di alpinismo eroico ad Amatrice. Ha parlato del bellissimo ambiente, non abbastanza valorizzato, delle montagne dell’Appennino Centrale che lui conosce bene. E che sprona a far apprezzare meglio di quello che facciamo.
Da anni De Stefani si impegna con grande energia nel volontariato. Grazie alle sue serate alpinistiche e al suo continuativo agire, concreto e necessario per Kirtipur, una cittadina non lontana da Kathmandu, ha costruito negli anni scuole e laboratori professionali-artistici per gli studenti di quella regione che altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione, neanche di base. Il progetto “Rarahil Memorial School” è ormai noto in tutta Italia. E sul senso di questo progetto hanno lavorato i bambini della Cirese grazie alle loro maestre che, con una grande passione, stanno insegnando a farli diventare piccoli e consapevoli cittadini del mondo. La maestra Antonella, ideatrice del progetto insieme al team di docenti della scuola primaria, racconta che questa attività formativa è nata lo scorso anno grazie al CAI di Rieti e ai loro accompagnatori Fabio e Paola che insieme ai guardia-parco dei Monti Lucretili hanno condotto i bimbi all’aperto a camminare tra i monti e a osservare la natura e il paesaggio, sotto la cura didattica delle loro insegnanti. Insomma la montagna è diventata gioco ma anche laboratorio di conoscenze all’aria aperta. Il percorso formativo li ha portati a scoprire poi la storia di De Stefani, di un alpinista che edifica scuole senza aiuti governativi ma grazie alla sua energia, alla raccolta libera di fondi che confluiscono nella Fondazione Senza Frontiere – ONLUS e che sono destinati alle scuole di Kirtipur. I bambini della Cirese hanno disegnato e colorato tante bandierine di preghiera che hanno donato a De Stefani insieme ai loro pensieri di speranza; ne è seguita una raccolta di fondi tra genitori e insegnanti (810 euro) che hanno donato alla scuola di Kirtipur ad Amatrice, insieme ad un video del loro lavoro.
Tutta questa attività è servita per insegnare ai bambini i valori della solidarietà verso altri bimbi di popoli lontani che hanno molto meno e vivono in povertà, ai piedi dei delle montagne dette “i tetti del mondo”. Anche il CAI Gruppo Regionale Lazio ha donato una cospicua cifra che con il ricavato della vendita dei libri durante la serata ad Amatrice ha permesso di raggiungere la rispettabile somma di 2.500 euro per il progetto “Rarahil”.
Momenti di forte commozione hanno scosso il pubblico quando il Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio ha ricordato la figura di Oskar Piazza, soccorritore alpino e tecnico di elisoccorso morto durante il sisma in Nepal, che ha formato per molti anni bravi soccorritori del Lazio.
La solidarietà, l’aiuto, il rispetto non hanno lingue e non hanno frontiere, sono universali e si insegnano fin da piccoli: questo il messaggio forte di un evento alpinistico fuori dagli schemi e dalle abituali convinzioni. Guardando oltre le cime e le nuvole, immaginando il miglioramento di scenari futuri grazie alle nuove generazioni, soprattutto ad una più equa e solidale convivenza su questo pianeta. (Di Ines Millesimi)
Foto: CAI ©