“Il Comitato della Piana Reatina insieme al Gruppo ‘No Sottopasso’ invitano tutti i cittadini a partecipare all’incontro pubblico, con gli Amministratori ed i componenti del Consiglio Comunale, che si terrà nell’aula del Consiglio Comunale il prossimo 30 ottobre 2019 alle ore 17,30”: lo scrive il Comitato Piana Reatina che “ribadisce ancora una volta che il gruppo ‘No Sottopasso’ non è in alcun modo il Gruppo del NO, bensì rappresenta il Gruppo del SI ad una proposta per Rieti che sia sostenibile ed al passo con i tempi.Appare chiaro come la contrarietà alla scelta politica di realizzare un sottopasso ferroviario in Viale Maraini sia stato l’iniziale momento aggregante del gruppo. Dalla contrarietà questo gruppo ha saputo passare alle proposte per il bene della città. Quando si approccia ai temi della mobilità oggi le amministrazioni devono mettere al centro il tema della sostenibilità. Purtroppo il sottopasso di viale Maraini non è sostenibile sotto vari aspetti, non ultimo, perché, come il Muro di Berlino, dividerebbe una città in due (anche i pedoni non sarebbero salvaguardati!)”.
“La sostenibilità – aggiungono i comitati – passa invece per una proposta futuristica che ragioni su tre elementi essenziali: un nuovo piano del traffico con la realizzazione di un grande anello periferico alla città capace di superare tutti i passaggi a livello e l’imbuto viale Maraini-via Porrara; la soluzione del prolungamento di viale Matteucci verso il sottopasso di via Fundania vicino alla Questura appare più che fattibile; un riordino del trasporto pubblico con aree di parcheggio più efficaci e capaci di far fruire il centro (compreso viale Maraini) dai cittadini; una visione della città che tenga di conto della vivibilità degli spazi mettendo da parte la brama della cementificazione ad ogni costo. Il nostro è un appello ad una presa di coscienza della comunità per pensare una città realmente sostenibile. In quest’ottica il nostro Gruppo esprime un chiaro sì a quelle infrastrutture realmente utili ad implementare i servizi, anche alle aziende, e soprattutto un’occupazione di qualità” conclude il comitato.
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