Blitz fra Lazio, Campania e Molise
Cinque le province coinvolte dall’operazione denominata «Welcom to Italy» che ha portato a smascherare due sodalizi criminali attivi nell’accoglienza degli immigrati. I provvedimenti hanno interessato, oltre al Frusinate, le province di Latina, Rieti, Caserta e Isernia. Le indagini della procura di Cassino, coordinate dal procuratore capo Luciano d’Emmanuele e dal pm Alfredo Mattei, partite dalla Ciociaria, hanno permesso di scoprire un articolato sistema di frode che ha consentito ai due sodalizi di appropriarsi indebitamente di ingenti somme di denaro. Il tutto, spiegano dalla procura di Cassino che ha condotto l’inchiesta, anche grazie alla corruzione di pubblici ufficiali preposti ai controlli e sindaci.
Utilizzo di fatture per operazioni inesistenti
Le accuse vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, all’estorsione, alla truffa ai danni dello Stato ed enti pubblici, alla frode in pubbliche forniture, e ancora abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione e utilizzo di fatture false. Numerosi i comportamenti illeciti rilevati nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati, sia nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), sia in quello dei centri di accoglienza straordinari (Cas) gestiti dagli uffici delle Prefetture. Accertato l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, allo scopo di ottenere rimborsi non dovuti, e scoperto un episodio di corruzione di un funzionario addetto alla rendicontazione del servizio Sprar, per contributi relativi a costi mai sostenuti. In alcuni casi, le spese fatte da cooperative sarebbero risultate due volte.
Nessuna procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi
Il sistema di rendiconto dei costi avrebbe compreso spese che con gli immigrati non avevano nulla a che fare. Come, ad esempio, quelle sostenute per organizzare la festa in occasione del diciottesimo compleanno del figlio di un responsabile e finite nella contabilità del servizio Sprar. E, sempre a carico dello Sprar, sarebbero state inserite spese per la ristrutturazione della villa, con annesso campo da tennis, di un responsabile della cooperativa coinvolta. Per gli inquirenti, inoltre, il servizio di affidamento dei servizi da parte di alcuni Comuni nelle province di Isernia, Caserta e Frosinone sarebbe avvenuto senza alcuna procedura ad evidenza pubblica.
Un sindaco ha ottenuto come «compenso» l’assunzione di familiari
Il sindaco di un Comune coinvolto, sempre secondo l’inchiesta della procura di Cassino, era riuscito ad ottenere come «compenso» l’assunzione di familiari e conoscenti. Accertato pure il pagamento di rette per migranti non più in Italia. Durante le perquisizioni sono state trovate strutture fatiscenti con ambienti sporchi e blatte nelle cucine, mentre i responsabili dei centri di accoglienza utilizzavano due Suv della Bmw, acquistati in leasing dalla stessa cooperativa.