“Sui fatti accaduti mercoledì sera è bene fare chiarezza. Ancora una volta siamo stati colpiti da una tifoseria avversaria su una ferita aperta che ha lacerato duramente il nostro territorio: il terremoto di Amatrice. Vedere il gruppo di tifosi ospiti simulare movimenti sismici, a casa nostra e al cospetto di un’intera comunità ancora fortemente ferita, non merita alcun rispetto ma solo disprezzo”: lo scrive il direttivo della curva dei tifosi del basket dopo i fatti di mercoledì in Npc-Napoli, per i quali il giudice sportivo ha squalificato il PalaSojourner (il club ha pagato 5000 euro commutando la squalifica).
“Come già successo con Siena, la Federazione ha scelto di adottare due pesi e due misure, multando la nostra passionalità e scegliendo di rimanere cieca di fronte al vilipendio subito. Siamo di nuovo condannati alla pubblica gogna per 30 o 40 secondi di coro non di certo programmato (e di cui nessuno di noi va orgoglioso) partito in modo incontrollato sull’onda dell’indignazione. Quello che segna è la prontezza con cui ci si prodiga a condannare 30 secondi di ‘follia’– come alcuni l’hanno definita perché probabilmente lo è stata – e si metta in ombra la passione di mesi, anni, chilometri e sacrificio che la curva mette a servizio della squadra e della città per sostenere i colori di tutti. noi non ci stiamo ad essere continuamente bersaglio facile di leoni da tastiera e luoghi comuni, chiediamo rispetto, lo stesso rispetto che siete pronti ad elargire verso chi viene in casa vostra a insultare i vostri morti, rispetto per anni di impegno e di tifo appassionato. Riteniamo che i recenti fatti richiedano uno stop che servirà alla curva per riflettere sull’accaduto e che faccia riflettere tutti’importanza che ha sostenere il tifo organizzato per il bene della squadra. In ultimo volevamo specificare che non abbiamo nulla contro Napoli ed i napoletani. La nostra è stata semplicemente una reazione di pancia” scrive il direttivo.
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