“Ieri grande successo della presentazione dei romanzi “Il campo dei Santi” e “Guerriglia” organizzata da Area Rieti. I due libri sono stati il pretesto per parla di immigrazione, uscendo dallo stereotipo che la individua unicamente come problema di sicurezza sociale, centrando la discussione sul rischio della cancellazione dell’identità del popolo italiano e dei popoli europei”: lo scrive Area Rieti.
“Magistrale la presentazione di Giovanni Rositani, che ha sottolineato come oramai non si debba più parlare di ’emergenza’ migratoria, ma di un costante flusso di arrivi che cresce in parallelo al crollo demografico della nostra civiltà. La sostituzione etnica e culturale diventa così una realtà, accompagnata alla destrutturazione della nostra società, spingendo alla realizzazione di un insieme informe di uomini trasformati essi stessi in merce dal sistema liberista. Di altissimo livello culturale l’intervento di Maurizio Rossi, che partendo dai due romanzi ha sottolineato come la cancellazione dell’identità europea e con essa la scomparsa dei popoli europei, sia un processo già molto avanzato, gestito e guidato dalle élite finanziaria il cui scopo è la creazione dell’uomo economicus, indifferenziato e scollegato dalla sua stirpe, migrante perchè privo di radici e di memoria del proprio passato e privato di un futuro. Nessuna società multiculturale o multietnica è una comunità, ma diventano unicamente luoghi fisici di compresenza di singoli individui in lotta quotidiana tra loro. La battaglia contro questa deriva anti identitaria è oggi la vera sfida epocale, ed inizia dal rimanere fedeli a noi stessi, riconoscendo nella nostra storia, nel nostro sangue, nelle nostre radici ed appartenenze la nostra vera natura, consapevoli che la differenza dall’altro da se è un elemento esiziale per ritrovare la propria naturale essenza” aggiunge Area.
“Una sala piena ed attenta in un incontro che ha trattato temi a volte estremamente complessi è un successo insperato – ha dichiarato Chicco Costini, portavoce di Area Rieti – la presenza qualificante di tanti amministratori, dagli assessori Sinibaldi e Palomba alla consigliera Rosati, è la dimostrazione che si può fare cultura e politica istituzionale, innervando quest’ultima di temi e valori. L’amministrazione non è solo rifare le strade, ma combattere per difendere passato, presente e futuro della propria comunità. Questa è la nostra strada”.
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