(r.l.) Un gesto di civiltà e senso civico. La voglia di vivere nel bello per sé e per gli altri. Doppia segnalazione a RietiLife di un fatto avvenuto questa mattina prestissimo: una residente di via Pennina-via Varrone ha deciso di piantare fiori nel giardinetto che si trova sull’incrocio tra le due centralissime vie reatine. Un gesto che non è passato inosservato e documentato da foto e un video. La donna, questa mattina prestissimo, armata di zappa e pala, si è messa al lavoro. A raccontare quanto successo non solo un video e diverse foto, ma anche una lettera arrivata in redazione.
“Il piccolo giardino sito in via Pennina all’angolo con via Terenzio Varrone era caduto da tempo in stato di degrado e abbandono, diventando luogo di ritrovo e bivacco” scrive un lettore a RietiLife, segnalando che “tutta la zona circostante ha subito a lungo l’incuria, l’indifferenza e la passività delle istituzioni cittadine, che dovrebbero essere preposte alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione della città”.
Così “davanti al desolante, triste e scoraggiante scenario, simbolo emblematico di un Paese che sta rinunciando alla sua storica bellezza, una cittadina dall’animo nobile, di 45 anni, che abita proprio davanti a quel piccolo giardino” ha denunciato l’incuria di quell’angolo di centro alle istituzioni. Ma col rimbalzo di responsabilità e gli appelli inascoltati “la nostra cara concittadina non si è arresa – scrive nella lettera il lettore – lei, di persona, ha pulito personalmente tutto il giardino, ha sradicato erbacce, ha zappato la terra delle aiuole e piantato fiori acquistati personalmente in un conosciuto negozio di fiori della città, lei ha investito il suo tempo, le sue energie e la sua passione per la rinascita di un piccolo angolo di città, simbolo della nostra vita di comunità nel centro storico”.
Per chi segnala il fatto è una storia che merita “di essere raccontata, condivisa, ammirata e presa come modello di comportamento, perché è una storia di consapevolezza personale, civile e morale, di chi non assiste passivo e inerme alla decadenza di un Paese, ma combatte contro la sciatteria, la noncuranza e l’accidia in nome dell’alto ideale di convivenza umana e civile che i nostri padri greci e latini ci hanno tramandato. Questa storia merita di essere raccontata, perché sia di esempio e modello per tutti coloro che sentono viva e pulsante la propria coscienza e che si sentono ancora parte attiva di una comunità che deve rinascere. Un caro e sentito grazie a questa residente per il suo tempo, lavoro e impegno”.
Foto: RietiLife ©