(dal Corriere di Rieti – Matteo Dionisi) Da due mesi esatti è il tecnico del Rieti, ma nelle ultime settimane Alberto Mariani sta vivendo un periodo di crisi di risultati, con i sabini ancora a zero in classifica. “Senso di appartenenza e attaccamento alla maglia”, sono questi i valori più importanti per l’allenatore romano, valori che sta cercando di trasmettere ai suoi e che domenica contro il Bari si sono visti. Gli amarantocelesti hanno disputato per un’ora la partita perfetta sotto l’aspetto della fame agonistica e forse se il mercato in entrata fosse stato anticipato, facendo arrivare i rinforzi giusti alle prime giornate, le cose sarebbero potute andare diversamente. Mariani al Corriere ha parlato di questi primi mesi alla guida della squadra e delle prossime sfide. Intanto ieri il giudice sportivo è stato benevolo concedendo solo un turno di squalifica a Tirelli, per il rosso rimediato contro i galletti.
Mister Mariani, che impressione si è fatto di questi primi due mesi?
“Se parliamo del lavoro svolto il mio bilancio è positivo. Stiamo crescendo partita dopo partita e stiamo preparando i nostri giovani per un campionato importante. Sotto l’aspetto dei risultati sono deluso, mi aspettavo qualche esito diverso e credo che ce lo meritavamo”.
Contro il Bari il Rieti ha dimostrato che in C ci può stare. A mente lucida cosa ne pensa?
“Tutto quello che succede nella vita e nel calcio può avere due letture. La prima può far pensare al suicidio e l’altra ad altre cose, credo che i ragazzi abbiano dato tutto e meritavano un altro risultato. Ho dei punti su cui lavorare, devo ricaricare il morale dei miei giocatori che non è al massimo”.
In questo inizio ci sono state delle sorprese, come il Picerno che oggi è secondo insieme alla Reggina. L’impressione è che nessuno farà sconti, la classifica la preoccupa?
“Non è il momento di guardare la classifica, anche se è la cosa più importante. Non mi preoccupa perché vedo i ragazzi lavorare, vedo l’impegno che ci mettono e mi stanno dimostrando che ci possiamo stare. Per la prima volta abbiamo avuto l’opportunità di scegliere grazie al mercato, i nuovi saranno importanti, ringrazio la società che ha fatto un grande sforzo”.
La vita di un allenatore e di un calciatore sono diverse. Il lavoro del tecnico viene valutato in base ai risultati, il giocatore può rifarsi invece in qualsiasi momento. Dopo quasi quattro giornate si sente in discussione?
“Credo che la società mi stimi e me lo ha dimostrato, non penso a questa cosa e non la voglio mettere in preventivo. Cerco di pensare sempre positivo e so che i ragazzi ci daranno grandi soddisfazioni: mi confronto sempre con la dirigenza e c’è unità d’intenti. Dobbiamo fare risultato. Ce la faremo”.
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