(dal Corriere di Rieti) Sono pronte a riaprire i cancelli le scuole reatine per 19.410 alunni di ogni ordine e grado. Un anno che inizia all’insegna delle difficoltà relative alle nomine degli ultimi docenti, alle sedi scolastiche e al calo degli studenti che due anni fa erano 20.326, mentre l’anno scorso erano 19.942, con una perdita secca di circa 450 studenti l’anno.
Lunedì 9 la campanella ha suonato per il Rosatelli mentre domani torneranno tra i banchi quelli dell’istituto “Elena Principessa di Napoli”, su più sedi, e del “Costaggini”; gli studenti dell’Alberghiero, per permettere di completare i lavori di messa a norma dell’edificio di via Salaria, frequenteranno tutti, fino al 13 settembre, nella sede di via dei Salici. Mercoledì iniziano invece le lezioni presso l’ITC geometri “Ciancarelli”, il 12 settembre al liceo classico “Varrone”, allo scientifico “Jucci” e al Liceo artistico “Calcagnadoro”. Ultimi a tornare sui banchi saranno gli studenti dell’Iis “Luigi di Savoia” lunedì 16. Per questa partenza 2019/20 i docenti neo immessi in ruolo sul territorio sono 115: 19 nella scuola dell’infanzia, 23 alla primaria, 36 nelle scuole medie e 34 alle superiori. Nel 20018 erano stati 202.Ma si devono ancora aspettare le nomine annuali, precisa Roberto Melchiorre della Uil scuola e “la difficoltà maggiore è data dal fatto che c’è un numero notevole di frammenti di cattedre”.
Ma problemi e difficoltà sono ancora quelle che in questi anni ultimi hanno caratterizzato la scuola, “diventati più difficili da gestire anche nei rapporti con il territorio, gli studenti e le famiglie, senza realistiche prospettive di miglioramento” sottolinea Giovanni Lorenzini, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale. Alunni senza sedi fisse, personale docente e non docente da nominare: situazioni che non agevolano l’avvio regolare delle lezioni e della vita scolastica. Il tempo pieno poi, fondamentale per molte famiglie, non può riprendere perché alcuni comuni non sono in grado di fornire il servizio. In tutto questo si attende anche di sapere quale sarà il nuovo dimensionamento che ridurrà il numero delle reggenze.
“A Rieti la situazione è pesante – sottolinea Lorenzini – e lo sarà per i prossimi anni”. Sulle vicissitudini relative alla sede dell’Istituto “Elena principessa di Napoli” Lorenzini esterna il suo rammarico e la sua amarezza, che è pari a quella dei genitori degli alunni. “E’ un disagio comune – assicura – Nei nostri uffici trattiamo questioni vitali per la comunità, relative al benessere o al malessere delle persone e subiamo le giuste proteste di tutto il mondo della scuola. Qui c’è bisogno di un intervento da parte di Regione e Governo secondo il principio della sussidiarietà”.
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