Foto: Gianluca VANNICELLI ©
(ch.di.) Mariani cerca di capire se il suo Rieti si sia suicidato o sia stato “ucciso” dal Bari. Certo, rimanere in dieci (espulso Tirelli) e concedere (che sfortuna) quel rigore a tempo scaduto col tocco di mano di Gigli in area, depone più per un suicidio che per un omicidio contro un Bari inizialmente molle e indeciso sul modulo, con continui cambi di impostazione tattica (soprattutto dal 3-4-1-2 e poi 4-3-3).
Però il Rieti celebra una partita storica, un match inedito con il Bari che punta a tornare in A, lido dove è stato più volte. Nuovamente pubblico a quattro cifre al centro d’Italia per un buon incasso, comunque secondo a quello del match del debutto stagionale, contro la Ternana. Il club annuncia spettatori paganti pari a 1185 a cui sommare gli abbonati del Rieti (244) per un incasso di 11.301 euro. Alla fine, qualcosa come 1500 spettatori colorano lo stadio.
Rieti riceve i complimenti della stampa ospite. “Dopo tanti stadi di D, finalmente giochiamo in un impianto vero come quello dedicato a Manlio Scopigno. Un San Siro” dicono su Radio Norba. In tribuna anche Luigi De Laurentiis, presidente del Bari e figlio di Aurelio: l’asse Napoli-Bari è solido dallo scorso anno, con la famiglia De Laurentiis che per i galletti ha messo a disposizione qualcosa come 10 milioni di euro per il mercato. emozionante la cornice della gara, con Rieti che torna ad ospitare una big del calcio italiano dopo il Catania.