Nuovo appuntamento con la rubrica settimanale di RietiLife “Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]
(di Martina Grillotti) Marcetelli è un comune da record: è il comune più piccolo di Rieti e del Lazio. Andiamo a scoprirlo insieme.
DOVE SI TROVA? – Ad un’altezza di 930 metri sul livello del mare si trova un piccolo frammento di Medioevo conservato intatto fra i monti della Sabina: questo è il comune più piccolo della provincia reatina e della Regione Lazio e il suo nome è Marcetelli. Nel suo centro storico, arroccato sui monti, vivono 76 persone note per la loro tradizione artigianale del legno. A presentare Marcetelli è il sindaco Daniele Raimondi: “Marcetelli è un bellissimo borgo medievale fatto a ferro di cavallo che nasce su una sommità collinare che divide le due vallate: quella del Salto e quella del Turano. Esso come ente montano fa parte di due unioni di comuni: l’unione di comuni Salto Cicolano e della riserva naturale dei monti Cervia e Navegna. La sua attività, nonostante sia un piccolo paese, si svolge nel corso dell’intero anno solare poiché abbiamo diverse associazioni che rendono vivo il territorio e mantengono vive le nostre tradizioni: tra cui non si può dimenticare il lavoro svolto dalla Proloco ma anche il vanto della banda musicale di Marcetelli e il comitato festeggiamenti.”
QUANDO NASCE? – Le origini di Marcetelli sono molto antiche e sono da ritenersi contemporanee a quelle di molti paesi vicini, posti al di là o al di qua del fiume Salto. Non si hanno notizie che si riferiscano all’epoca della dominazione romana, o ad epoche precedenti, ma vi è la testimonianza fornita da Tito Livio sulla guerra contro gli equi: questa testimonianza dimostra che la zona, non era disabitata e fa intuire che le popolazioni che vi erano stanziate abbiano seguito nel corso dei secoli le sorti di Roma prima e dopo la caduta dell’Impero. Le notizie sul comune si fanno via via più precise dalla seconda metà dell’XI secolo e sono quelle legate alle vicende della famiglia Mareri. Documenti successivi confermano l’appartenenza di Marcetelli al Regno di Sicilia e alla contea dei Mareri. Nel 1662 Marcetelli fu acquistata da Maffeo Barberini e rimase ai Barberini fino all’abolizione del feudalesimo decretata da Napoleone Bonaparte. L’autonomia comunale di Marcetelli si è realizzata entro il periodo che va dagli inizi del 1800 al 1861 perché alla proclamazione del Regno d’ Italia vennero estese a tutta la penisola le leggi e i regolamenti piemontesi e la nuova legge unitaria dovette tener conto di uno stato di fatto preesistente. Per quanto riguarda il suo nome si ipotizza che esso possa derivare dalla locuzione latina MARSORUM TELLUS, ovvero “terra dei marsi”.
COSA VEDERE? – Scendendo tra le ripide stradine lastricate del centro storico, si respira un’aria senza tempo: case di pietra viva, strade tortuose e strette girano tutto intorno alla piazzetta centrale e alla Chiesa parrocchiale di San Venanzio e San Martino. La piazzetta ha il nome di Piazza della Porta ed ha al centro una fontana ottagonale su cui affaccia il Palazzo Barberini. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico figura inoltre la cappella di San Rocco, eretta probabilmente nel Seicento e sottoposta ad un impegnativo restauro che ha rivelato quanto rimane degli affreschi realizzati nel 1632 da Vincenzo Manenti, artista sabino che dominò a lungo la scena artistica reatina. Non si può certo dimenticare la chiesa di Santa Maria in Villa che sorge sul rilievo detto Monte Santo, e dista dal borgo circa tre chilometri, si fa risalire all’XI secolo e al suo interno vi è un ciclo pittorico rappresentante l’incoronazione della Vergine, risalente al Cinquecento.
QUALI SONO I MAGGIORI APPUNTAMENTI? – A luglio la festa del fungo porcino, prodotto tipico del paese vede l’apertura di stand gastronomici dal primo mattino fino alla tarda serata; in agosto è imperdibile il “Serpentone di montagna”, un evento enogastronomico che porta i turisti in giro per tutto il paese offrendo loro la bontà del cibo e del vino locale. A novembre è ormai tradizionale la sagra della castagna rossa.
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