”Si vuole dare un segno di cambiamento? Bene, ma non è certo ricevendo oggi una delegazione di associazioni dei terremotati, che poi non si sa chi sono, che il premier incaricato Giuseppe Conte può dare un segnale di vicinanza delle istituzioni. Perché dopo 14 mesi o non si fida di quello che hanno fatto sia Crimi che Farabollini o non c’e’ comunicazione tra loro o, ancora più paradossale che disconosce il lavoro che hanno fatto finora il sottosegretario e il commissario straordinario. Insomma non vorrei che la toppa fosse peggio del buco perché le macerie ancora sommergono le tante belle parole fin qui dette”.
Sergio Pirozzi, già sindaco di Amatrice e Presidente della Commissione Terremoto e grandi rischi della Regione Lazio non usa mezzi termini per commentare l’incontro di oggi a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte. ”Non vorrei – chiosa Pirozzi – che tutto rientri in una operazione di propaganda già pianificata, considerato che, per la funesta ricorrenza, si e’ tornati a parlare di terremoto in coincidenza con il risveglio del ‘mostro’ di questi giorni. Insomma – avverte Pirozzi – o questo governo che sta per nascere o il prossimo con le elezioni danno un segno vero di discontinuita’ o faremo ricorso a tutti coloro che dal mondo della solidarietà ci hanno sostenuto per sostenerci ancora contro questa burocrazia e contro questo malcostume istituzionale. In queste terre – ricorda Sergio Pirozzi – finora abbiamo vissuto poca giustizia, il poco che e’ stato ricostruito viene dalle donazioni generose degli italiani, poca dignita’. Serve una legislazione d’emergenza con un commissario per i comuni distrutti che abbia poteri speciali e possa agire in deroga contro una burocrazia che soffoca qualsiasi ipotesi di ricostruzione. Lo si e’ fatto per Genova, lo si faccia anche per il centro Italia terremotato”.
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