Anche Cittadinanzattiva è intervenuta sulla chiusura del Centro disabili adulti ARFH, sottolineando che il Centro è in credito con il comune di Rieti per una somma di oltre 100 mila euro: “La vicenda del Centro disabili adulti ARFH ha dell’incredibile e dura da molti anni, molti quanti i debiti, ben oltre 100 mila, che il Centro avanza dal comune di Rieti. Si tratta di persone adulte con disabilità gravi che necessitano di assistenza pressoché continua nell’arco della giornata. Le famiglie hanno certamente un sollievo nell’affidare i propri figli al Centro ARFH per circa 8 ora al giorno, ma si tratta di un progetto che va certamente aggiornato ed adeguato sul piano dell’integrazione sociale. La Legge 18 del 2009 sulla disabilità prevede, infatti, che i progetti di socializzazione ed integrazione sociale vengano personalizzati e che si superino i vecchi criteri di concentrazione ed emarginazione in luoghi di “contenimento” dice Cittadinanzattiva.
Per continuare: “Detto questo, riteniamo che il Centro ARFH abbia comunque svolto, sinora, un ruolo sociale rilevante per conto di Istituzioni che lo hanno validato, ma che avrebbero dovuto, loro, pretendere un progetto adeguato agli obiettivi di socializzazione ed inclusione dei disabili, ma che comunque devono ora onorare il debito dovuto e procedere da subito a sostenere le persone con disabilità e famiglie con progetti socializzanti ed inclusivi, come ribadito anche nella recente Legge Regionale 149/2018.”
“E’ inaccettabile, infatti, che, dopo aver perso anni di tempo in discussioni inutili, si determini ora un vuoto assistenziale che mette in gravi difficoltà famiglie e persone con disabilità. Questo configurerebbe una vera e propria interruzione di un Servizio essenziale con responsabilità Istituzionali, quelle stesse, Comune ed ASL, che avrebbero dovuto aggiornare i bandi per l’inclusione sociale dei disabili, coinvolgendo le Organizzazioni dei Cittadini nelle fasi di elaborazione, attuazione e valutazione, come prevedono le normative vigenti a partire dalla L. 328/2000 e dalle Leggi Regionali 11/2016 e 149/2018. Una esclusione delle Associazioni dei cittadini fuorilegge e che ha determinato negli anni un grave pressappochismo nell’organizzazione di Servizi sociali, le cui conseguenze, oggi sotto gli occhi di tutti, vengono pagate dalle persone più fragili. Per questo chiediamo al Prefetto un incontro urgente, con la partecipazione di Comune ed ASL e genitori delle persone con disabilità, per rispondere di tale situazione e chiedere immediati provvedimenti assistenziali nel rispetto dei diritti dei sociali” ha concluso Cittadinanzattiva.
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