(dal Corriere di Rieti – Luigi Spaghetti) “La ricostruzione? Solo ad Amatrice sono cinquemila gli immobili da rimettere in piedi”. Le parole del sindaco Antonio Fontanella, fanno capire che a tre anni dal terremoto nulla, o poco, è stato fatto. La ricostruzione, specie quella privata, non c’è stata. Una ottantina, infatti, gli interventi di ricostruzione pubblica in fase di progettazione per oltre 120 milioni di euro ma, solo da poche settimane, sono in corso i lavori di costruzione dei primi condomini privati e dell’albergo il Castagneto.
Quaranta invece gli interventi per ricostruire le chiese danneggiate dal sisma da parte della Diocesi di Rieti. In compenso la rimozione delle macerie è quasi completata e questo ha consentito ad alcuni residenti di riappropriarsi delle seconde case che pur non avendo subito lesioni erano irraggiungibili proprio a causa delle macerie a ridosso della zona rossa. Oggi sono tornate ad essere vissute dai loro proprietari non più costretti a fugaci apparizioni. “Questo ha permesso a tanta gente di tornare a vivere le case di origine ma anche di rivitalizzare il borgo che ha bisogno di turismo per sopravvivere” spiega il sindaco Fontanella che insieme ai suoi cittadini si appresta a vivere una settimana di passione, ricordi ed emozioni. “Dopo tre anni – spiega Fontanella – avrei voluto essere più avanti nella fase di ricostruzione ma questo non è stato possibile perché fino a quando non verranno prodotte norme congrue alla situazione che stiamo vivendo la situazione resterà drammatica. Rimettere in piedi cinquemila edifici comporta un lavoro immenso e interventi straordinari che non possono essere affrontati normalmente anche a livello amministrativo. C’è bisogno di un segretario comunale esperto e competente così come di personale specializzato non a tempo determinato altrimenti si rischia di dover ripartire sempre da capo. Il Comune di Amatrice ha 9 persone in organico che non possono fare miracoli anche perché essendo Amatrice e Accumoli nel mezzo di parchi naturalistici anche solo per spostare un sasso occorrono decine di autorizzazioni. Quindi continua Fontanella – prima di firmare una delibera o affidare un lavoro dirigenti, funzionari, tecnici e sindaco vogliono essere sicuri di non incorrere in qualche illecito. E questo finisce con il paralizzare tutto”.
Comunque qualcosa si sta facendo per le aree camper e per i proprietari delle seconde case distrutte dal sisma di poter costruire case movibili nelle loro proprietà. “Sono stati avviati gli iter e i primi insediamenti sono sorti nelle frazioni, quelle maggiormente colpite e che ancora oggi hanno bisogno di una vera accelerata. Per questo servono norme straordinarie che favoriscano la ricostruzione e non frasi-spot per alimentare il consenso. Bisogna avere la capacità di rendersi conto delle vere problematiche di questi territori” conclude il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella.
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