In merito al Decreto del Commissario ad Acta n°261del 5 Luglio 2019, sulla riorganizzazione della Rete dei Laboratori Analisi dell’Ospedale de Lellis di Rieti, il Coordinamento aveva preso atto, riservandosi di leggerne il testo per una valutazione attenta e approfondita.
Diverse le considerazioni che vogliamo esprimere.
Apprendiamo che, innanzitutto, permane la configurazione già prevista della rete dei laboratori analisi che prevede 6 laboratori Hub, di cui 3 collocati nel territorio di Roma Capitale e 3 nelle province di Frosinone, Latina, Viterbo.
” …le attività finalizzate al consolidamento delle singole reti, hanno subìto notevoli difficoltà attuative a seguito del grave evento sismico che ha colpito il territorio reatino”. Dunque, su istanza formulata dalla ASL di Rieti (in via transitoria e in deroga al DCA 219/2014), è concesso al laboratorio analisi del de Lellis di mantenere tutte le attività, sin qui espletate, fino al 31/12/2020, salvo proroga.
Infine, viene confermata la gestione centralizzata del laboratorio Hub di riferimento (S. Filippo Neri/ Asl Roma 1) che valuterà la qualità clinico-assistenziale del laboratorio reatino e si occuperà di tutte le procedure allo stesso inerenti. A tal proposito si evidenzia che il laboratorio resta di fatto sotto il controllo dell’Hub romana di riferimento.
Riteniamo, quindi, che il passo in avanti fatto ad oggi sia molto piccolo e soprattutto a “scadenza”. Ciò non rassicura affatto sul futuro del nosocomio reatino, tanto più che non si fa menzione del centro Trasfusionale e men che meno dell’ Anatomia Patologica.
Il Coordinamento chiede ancora di confrontarsi in merito al Decreto per il riconoscimento del laboratorio analisi Rieti Hub ( come per il resto degli altri capoluoghi regionali), le modifiche sul prospettato depotenziamento dell’ Anatomia Patologica con obbligo del trasferimento a Roma dei pezzi istologici per la lettura degli stessi.
Sul ritiro del Decreto sull’immunotrasfusionale che prevede Rieti solo punto di raccolta delle sacche di sangue per il Centro del San Filippo Neri di Roma.
Il Coordinamento torna ancora a chiedere l’applicazione dell’art 17 bis legge 45/2017 a salvaguardia e potenziamento dei servizi sanitari in area sismica, che ha già trovato applicazione nella vicina Regione Abruzzo, e senza il quale ogni programma di miglioramento e richiesta di risorse sarebbe inevitabilmente bloccato dalle ferree limitazioni del Decreto n° 70/2015 Balduzzi/Lorenzin e dalle norme della Spending Review del Governo Monti.
Ricordiamo ancora una volta che le numerose disposizioni di legge vigenti prevedono la collaborazione delle associazioni in area socio sanitaria nella formulazione delle proposte, nell’ elaborazione e organizzazione dei progetti e nel loro monitoraggio in itinere finale.
Questa è la sussidiarietà che intendiamo per il presente e soprattutto per il futuro, facendo riferimento anche alla prevista costruzione del nuovo ospedale, partecipando alla discussione in merito.
Foto: (archivio) RietiLife ©