Una lettrice e lavoratrice Elexos scrive a RietiLife una lettera aperta e rivolta al mondo dell’informazione ma soprattutto delle istituzioni.
L’ appello che faccio vuole spera di sensibilizzare le coscienze di tutti; in primis: le nostre istituzioni territoriali, regionali, parlamentari; rappresentanti sindacali, i cittadini e i lavoratori di ogni realtà! Oggi chiedo di assumere non solo un atteggiamento di solidarietà, ma di piena condivisione reale e concreta, prendendo consapevolezza e coscienza di quanto sta avvenendo non solo per i 40 lavoratori Elexos ma per tutte le vertenze passate che non hanno avuto soluzione!
Non possiamo “minimizzare il fenomeno” che ha reso desertica tutta l’area industriale! Oggi per 40 lavoratori sarà un giorno decisivo con l’incontro al Ministero alle ore 12 dove si deciderà la loro sorte. Siamo prossimi alla chiusura; mancano solo 4 giorni all’attesa di sapere del proprio futuro! Tutto dipenderà da questo incontro. L’attesa è come una “clessidra” scandisce il tempo e, speri che la sabbia cada ancor più lentamente affinché si possa fare in tempo e non permettere così che si svuoti.
Il mio appello è rivolto a tutti, perché alle parole, alle promesse, si facciano prevalere azioni concrete e fruttuose che diano uno spiraglio di speranza ai 40 lavoratori che non stanno mollando perché vogliono ancora credere in una possibile opportunità di re-industrializzazione del sito! Non oso pensare tristemente, cosa possa avvenire con un altro “fallimento”! Offriamo, pur se in una piccola realtà, una “bolla di ossigeno” al nostro Territorio. Troppo tempo abbiamo assunto un atteggiamento di sfiducia e compatimento, pensando che ormai nulla si potesse fare. Dalle “macerie” di un terremoto si possono iniziare a costruire nuove fondamenta! Iniziamo fin da ora tutti!
Foto: RietiLife ©