“C’è una sentenza del Tar del Lazio che fa il punto sulle opere che possono essere condonate e quelle che invece non possono essere sanate. La legge del 2003 era già chiara e distingueva le tipologie di illecito, specificando che nelle aree del Paese sottoposte a vincoli la sanatoria era possibile solo per opere di restauro, risanamento conservativo, non certo per ampliamenti e realizzazione di nuovi fabbricati. La sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio dello scorso 24 giugno ribadisce l’orientamento consolidato: non possono esserci letture alternative alla legge nazionale. E così dando la priorità alla tutela del paesaggio, ha respinto il tentativo di aggirare un ordine di demolizione emanato in precedenza per abusi realizzati in un’area di pregio ambientale”. Alberto Paolucci, Segretario Generale della Uil di Rieti e della Sabina romana, riaccende così i fari sugli abusi edilizi della Piana reatina mai rimossi.
“La piana è fertile distesa di verde, che si estende per circa novanta chilometri quadrati – ricorda il Segretario – E’ un piccolo gioiello ambientale, impreziosito dalla Riserva naturale regionale dei laghi Lungo e Ripasottile, istituita con apposita legge nel lontano 1985. Stiamo parlando di un’area protetta. Un’area dove l’uomo dovrebbe saper convivere con ciò che la natura gli ha donato. Ma qui, in questo lembo di territorio circondato da montagne, il condizionale è d’obbligo, visto che l’uomo fa di tutto per non rispettare l’ambiente. Lo testimoniano gli abusi edilizi che ancora non sono stati rimossi, nonostante ci siano ordini di demolizione emanati da anni”.
“Quelle ferite al nostro territorio vanno rimarginate e lo si può fare soltanto avviando una decisa opera di bonifica dal cemento dichiarato irregolare – conclude Paolucci – Prima o poi la Regione avvierà la procedura per attivare i poteri sostitutivi necessari per sanare questa situazione, ma noi siamo certi che il Sindaco, che da sempre ha a cuore la conservazione dei luoghi di pregio del nostro territorio, ascolterà il nostro appello e darà avvio alla bonifica della piana reatina ancor prima che lo decida l’Ente di via Rosa Raimondi Garibaldi”.
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