Anche Anbi Lazio ha preso parte ai lavori dell’assemblea nazionale dei consorzi di bonifica italiani. Due giorni durante i quali i dirigenti dei consorzi di bonifica laziali si sono interfacciati con alcuni tra i più autorevoli esponenti del mondo politico e istituzionale nazionale, regionale e romano. Anbi Lazio – presente con i commissari Luciana Selmi, Stefania Ruffo, Sonia Ricci e Antonio Marrazzo e i direttori Natalino Corbo, Sergio Pisarri, Vincenzo Gregori, Andrea Renna, Remo Marandola, Paolo Burla e Aurelio Tagliaboschi, capeggiati dal presidente Selmi e dal direttore Renna – ha incontrato nella location dello Sheraton Parco de Medici, tra gli altri, l’assessore regionale all’agricoltura Enrica Onorati, il presidente di Acea Ato2 Claudio Cosentino, il presidente del Car di Guidonia Fabio Massimo Pallottini, il presidente di Anci Lazio Nicola Marini e di Coldiretti Lazio David Granieri, il direttore alle risorse idriche e difesa del suolo della Regione Mauro Lasagna e il funzionario Antonio Maietti, Andrea Giordano di Adr (Aeroporti di Roma) e il presidente della commissione cultura della Regione Pasquale Ciacciarelli. Presenti anche diversi professionisti romani e laziali. Nutrita e qualificata anche la delegazione di oltre 50 unità dei diversi tecnici delle strutture della bonifica laziale. L’assemblea ha favorito uno scambio di vedute anche sul ruolo, sempre più preponderante, delle bonifiche nelle attività di gestione delle risorse idriche e ambientali, di difesa del suolo, di manutenzione del patrimonio idrografico e del tessuto produttivo regionale. Una promozione sul campo che, tuttavia, necessita di una decisa revisione del quadro normativo regionale, con la previsione di una netta attribuzione ai consorzi di deleghe e competenze. In questa direzione, tracciata dal presidente e dal direttore di Anbi Francesco Vincenzi e Massimo Gargano, va anche il protocollo d’intesa siglato con la Protezione Civile che individua nei consorzi i partner privilegiati nelle attività di prevenzione del rischio idrogeologico e gestione delle emergenze causate dai mutamenti climatici.
“Il primo risultato è avere ribadito il ruolo strategico di Anbi Lazio in termini di rappresentanza e di capacità relazionale con enti locali, comuni, province e con le istituzioni regionali. Siamo consapevoli del nostro ruolo e siamo pronti – dice Renna – a vivere da protagonisti questa nuova fase che completerà la rigenerazione del sistema consortile regionale. Avremo raggiunto l’obiettivo quando i cittadini del Lazio toccheranno con mano gli effetti del nostro riposizionamento. I consorzi non sono più soltanto i gestori delle risorse irrigue, non più solo custodi di fiumi e canali, ma diventeranno presidio di difesa del territorio, di tutela della sicurezza dei cittadini e delle attività produttive, non solo agricole”. Si è potuto fare anche lo stato dell’arte sull’avanzamento dell’iter burocratico che porterà nelle casse dei consorzi di bonifica laziali 7,5 milioni di euro, ossia i finanziamenti ottenuti dai progetti che gli stessi consorzi hanno elaborato e presentato per accedere ai bandi del Piano di sviluppo rurale. Risorse che saranno spese, creando economia e nuovi posti di lavoro, per potenziare le reti e gli impianti irrigui, oltre ai sistemi di prevenzione del dissesto idrogeologico.
Foto: ANBI ©