Foto: Emiliano GRILLOTTI ©
(di Matteo Dionisi) Dopo Tomas Slavik, Maria, Grazia Cucinotta, Rauol Bova, Tommaso Paradiso e Airton Cozzolino, stasera a prendersi la scena davanti ad una popolosa Piazza Cesare Battisti per il Rieti Sport Festival, il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic, fresco di rinnovo triennale con i rossoblu. Prima di salire sul palco, l’allenatore serbo si è intrattenuto con il pubblico per scattere qualche selfie e firmare autografi, per poi cimentarsi in una dimostrazione di padel insieme a Stefano Meloccaro. Dopo aver perso la sfida a padel – cosa che a Sinisa non è andata tanto giù – si è raccontato con il giornalista reatino parlando della sua vita in Jugoslavia, della panchina mancata alla Lazio e alla Juve e tanto altro.
“LA MIA VITA” – “Non conosco la parola sconfitta, anche quando perdo a carte con mio figlio rosico,anche se lo faccio vincere io”. Poi della sua vita ha parlato così: “Vengo da una famiglia povera. In Jugoslavia 40 anni fa, non c’era molto, so cosa significa il sacrificio, arrivare. Uno che mi somiglia molto sotto questo aspetto, ovvero che ha tanto coraggio è Ibrahimovic”. Mihajlovic ha parlato pure della panchina mai avuta alla Lazio, essendo stato una delle bandiere della squadra bianoceleste: “Non mi hanno mai cercato, non ho mai avuto questo piacere”. E sul futuro? “Ora sto bene a Bologna, in questi 5 mesi abbiamo fatto una grande cosa. 5 anni fa sono stato vicino alla Juventus, prima poi succederà, come succederà che andrò alla Lazio”.