Si è svolto mercoledì presso la sala consiliare del Comune di Rieti il convegno “Alzheimer Emergenza Sociale” organizzato dai Lions Club della zona A V Circoscrizione, Rieti Host, Amatrice, Rieti Varrone, Rieti Flavia Gens, Antrodoco, Cittaducale, Micigliano Terminillo e Poggio Mirteo, con il patrocinio del Comune di Rieti Assessorato ai servizi sociali e la collaborazione dell’AMAR (Associazione Malati di Alzheimer).
Il giornalista Paolo Di Lorenzo, nel ruolo di moderatore, ha introdotto il convegno anche attraverso la proiezione di un breve video mettendo in evidenza alcuni significativi aspetti dell’iniziativa.
Il Presidente di Zona, prof. Gianni Turina e coordinatore del progetto, ha evidenziato il ruolo significativo dei Lions nell’azione di solidarietà verso i meno fortunati ed in particolare l’attenzione e la condivisione dei lions club della Provincia di Rieti che da anni, a volte in silenzio, svolgono innumerevoli azioni rivolte al sociale.
È seguito l’intervento del Vice Governatore del Distretto 108L Quintino Mezzoprete, che nel salutare i presenti ha ricordato gli scopi essenziali dei Lions nel mondo e ha manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa dei Lions club della provincia di Rieti.
L’assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti Giovanna Palomba, nel portare il saluto istituzionale ha delineato un quadro chiaro e significativo sui vari espetti della patologia dell’Alzheimer, nel malato e nelle famiglie, evidenziando inoltre alcune criticità degli Enti Preposti con particolare riferimento alla Regione Lazio.
Ha inoltre riaffermato la sua attenzione e la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Rieti a mettere in campo tutte quelle iniziative di propria competenza utili alla migliore gestione delle varie problematiche.
L’intervento del Prof. Alessandro Stefanini, già primario neurologo presso l’Ospedale di Rieti, ha delineato un quadro clinico della malattia evidenziando la necessità di attuare una politica di sensibilizzazione che determini una cultura della prevenzione, attraverso una vita sana e mentalmente attiva allo scopo di diminuire la possibilità nel tempo di insorgenza della malattia. Inoltre ha posto l’attenzione sull’importanza di una diagnosi precoce che consenta, in mancanza di farmaci in grado di guarire completamente il malato, di attuare una terapia di rallentamento della malattia e di garantire una migliore qualità della vita per il malato e i suoi famigliari.
E’ seguito l’intervento del dott. Enrico Nicolò, psicologo, che ha illustrato l’importanza della reti sociali in grado di consentire l’attivazione di un sistema utile a mantenere rapporti culturali e di relazione in modo da non far sentire soli i malati e le famiglie e consentendo loro di avere sempre dei punti di riferimento.
La dottoressa Andreina Ciogli, presidente dell’AMAR, ha incentrato il suo intervento sugli aspetti sociali, evidenziando le varie problematiche a cui vanno incontro sia i malati che i loro famigliari che si trovano a dover affrontare la situazione senza avere la consapevolezza di come gestire le varie situazioni che man mano si vengono a creare. La necessità quindi di un’assistenza al malato attraverso iniziative di socializzazione, informazione e formazione verso le famiglie e le badanti.
Inoltre sono stati forniti dei riferimenti sulle strutture esistenti come il “Caffè Alzheimer” ed il “Centro diurno Alzheimer di Cantalice” che forniscono servizi ed assistenza. Particolarmente toccante la testimonianza della signora Renata, che assiste da anni il marito malato, nell’evidenziare le difficoltà che deve affrontare tutti i giorni con un’assistenza continua e stressante.
In conclusione un’interessante relazione del dott. Gabriele Carbone, responsabile Centro Demenze-Unità Valutativa Alzheimer – Italian Hospital Group di Guidonia, che ha presentato un modello di gestione capace di fornire un servizio di alta professionalità sia ai malati che alle famiglie e da prendere come riferimento da parte delle Istituzioni.
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