La notizia della sua convocazione da parte del CT delle rappresentative federali del settore nuoto pinnato è stata resa nota lunedì 27 maggio ed è apparsa su tutti i giornali. Daniele Laborante ai mondiali Juniores di nuoto pinnato a Sharm El-Sheikh. Grande la soddisfazione del ragazzo che lo scorso anno aveva visto svanire la possibilità di partecipare, nonostante avesse già raggiunto i tempi richiesti, per una decisione della Fipsas di convocare soltanto i crono richiesti dalla tabella A. Laborante si è aggiudicato tre ori under 18 ai campionati del mondo in Florida, oltre ad un altro oro e argento conquistati a San Marino ai campionati italiani assoluti.
Un anno indimenticabile, dunque, chiediamo all’atleta del Liceo Jucci.
“In effetti. Tre medaglie d’oro in Florida nei 50-100-200 (una specialità, quest’ultima, nella quale gareggio meno frequentemente); poi l’oro nei 50 metri e l’argento nei 100 a san Marino agli italiani assoluti. E dulcis in fundo la convocazione. Tutto nel giro di pochi mesi.”
Come è nata questa tua passione e quando?
“Ho cominciato nel 2012 a Cittaducale con il nuoto tradizionale, poi l’allenatore si è accorto di questa mia predisposizione e sono entrato nella squadra del Nuoto Rieti, che dal 2008 si chiama Camillo nuoto Rieti, a memoria del primo allenatore.”
Quali differenze ci sono tra il nuoto tradizionale e quello pinnato?
“Praticamente non ci sono: il regolamento è lo stesso, sono consentiti 15 metri di apnea, poi si continua con lo stile libero. Però si nuota con pinne, maschera, tubo e un costume intero che arriva alle ginocchia.”
Quanto ti alleni?
“Tutti i giorni due ore e mezzo di piscina, più due giorni alternati aggiungo anche la palestra.”
Molto impegnativo, dunque. Come fai con la scuola?
“Quando c’è una passione, si riesce a trovare il tempo per tutto. Basta volerlo e sapersi organizzare.”
Vuoi ringraziare qualcuno in particolare?
“Di sicuro la mia allenatrice, Erika De Angelis, e tutti quelli che hanno creduto in me.”
Foto: RietiLife ©