“Questa mattina, dopo 5 anni di ripetuti tentativi, l’Ater è riuscita a sfrattare l’anziana signora disabile di 70 anni che per 20 anni era dovuta stare accanto alla madre malata di Parkinson, poi deceduta a 90 anni, 6 anni fa. In mezzo ad un pianto accorato della signora Marcella e la protesta di Cittadinanzattiva per la mancanza di razionalità e di umanità nella gestione del caso dal 2013, la signora, scortata dalla polizia, ha dovuto lasciare l’alloggio”: lo annuncia Antonio Ferraro di Cittadinanzattiva.
“Nel 2011, infatti, l’Ater, nonostante sapesse benissimo, attraverso ripetuti censimenti, della legittima presenza della signora Marcella, dedicata all’assistenza della madre, invia un minacciosa a lettera a quest’ultima, intimandogli l’espulsione della figlia dell’alloggio popolare, pena la perdita del diritto di stare in quella casa e sfratto conseguente. Presa dal panico la signora Marcella chiede il favore all’ex marito di consentirle di trasferire la residenza anagrafica presso la casa di sua madre (l’ex suocera) per evitare gravi problemi. E così avvenne. Ma dopo neppure 2 anni l’anziana madre morì e lei ricevette l’ordine di sfratto”.
“A nulla valse un ricorso legale presentato – purtroppo in ritardo, non per colpa sua – e cominciarono ripetute comunicazioni di sfratto e richieste di affitto per circa 700 euro mensili. Lei nel frattempo subì frattura del femore con protesi, esiti da trauma cranico, depressione e altri problemi di salute, ma non sono bastati a fermare l’inesorabilitá dello sfratto, avvenuto questa mattina. Ora i Servizi Sociali del Comune offrono alla signora Marcella un mese di ricovero presso una residenza per anziani, senza garanzie per il futuro. Il fatto di aver portato, a suo tempo, la residenza anagrafica presso la casa dell’ex marito rischia, per altro, di penalizzarla ulteriormente, anche se attualmente percepisce una pensione sociale poco oltre i 400 euro” aggiunge Ferraro.
“È proprio il caso di dire che ‘ai poveri manca chi li protegge’, e questo nonostante Istituzioni preposte a farlo, come il Comune di Rieti e la stessa Ater, ai quali pure, come Cittadinanzattiva, ci siamo più volte rivolti per sanare questa situazione che vede vittima la Sig.ra Marcella. Ora, dopo il danno, la beffa. Marcella viene invitata dai Servizi Sociali ad andare nella residenza anziani a 1.500 euro al mese, a spese del Comune, che, con i poteri del Sindaco per casi sociali a grave rischio, potrebbe metterla in un alloggio popolare o in altro ad un costo ben più basso. Incredibile ma vero. Vogliamo aggiungere, come in altre nostre lettere, che pretendiamo si rimetta mano alle politiche per l’edilizia popolare ed accordi tra Comune/Servizi Sociali ed Ater per prevenire sfratti ingiusti a danno di persone inermi, proprio per dare diritti e giustizia a tutti” conclude per l’Assemblea Cittadinanzattiva Rieti, il Coordinatore Antonio Ferraro.
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