Il 31 maggio è la giornata mondiale senza tabacco e la Lega italiana per la lotta contro i tumori, conscia dei gravi danni che il fumo fa all’umanità e all’ambiente, è in prima linea a diffondere la pratica della prevenzione. Così ha predisposto una serie di iniziative che prendono il via con la diffusione di un manifesto che con la collaborazione di Miur, Coni, Asl, Asm, Istituto Carlo Jucci e Ipsseoa, richiama l’opinione pubblica sulla necessità “di non mandare in fumo il pianeta”.
Nella mattinata di venerdì in piazza San Francesco un gazebo della Lilt Rieti vedrà alcuni volontari distribuire materiale illustrativo sui danni provocati dal consumo di tabacco all’uomo e all’ambiente. Contestualmente presso la sede centrale e la succursale del Liceo scientifico, in collaborazione con l’Asm, gruppi di studenti raccoglieranno mozziconi di sigaretta abbandonati al suolo. Nel pomeriggio il gazebo si sposterà al centro commerciale Perseo, dove in collaborazione con l’Asl verrà distribuito altro materiale illustrativo, mentre il Coni organizzerà, gruppi di sportivi che effettueranno la medesima operazione di raccolta di mozziconi.
“Che il tabacco sia un grande nemico della salute – spiega il presidente della Lilt Rieti Enrico Zepponi – è un fatto accertato. Che faccia male all’ambiente è conseguente e ci sono molti dati scientifici che lo confermano. In Italia si consumato 70-80 miliardi di sigarette l’anno – prosegue – e da quando è entrata i n vigore la legge che vieta il fumo nei locali pubblici è impressionante la quantità di mozziconi abbandonati davanti ad essi”.
“Va considerato che un mozzicone gettato a terra, o peggio in giardino o in spiaggia, contenente sostanze tossiche, ha un tempo complessivo di degradazione dai 5 ai 10 anni. Le parti ultime delle sigarette sono realizzate in acetato di cellulosa, difficilmente biodegradabile, contengono al loro interno circa 4000 diverse sostanze di cui una cinquantina certamente tossiche o cancerogene. I mozziconi non solo inquinano – conclude il presidente della Lilt Rieti ma deturpano anche l’ambiente e le città contribuendo al loro degrado ampliando i costi della loro rimozione. Secondo un’indagine Doxa, commissionata dall’Istituto Superiore di Sanità, negli ultimi anni la spesa per i servizi di pulizia urbana è triplicata, proprio a causa del particolare lavoro necessario per rimuovere i mozziconi da pertugi e anfratti. E questo pesa sulle tasche dei cittadini, oltre che sulla loro salute”.
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