Sanità, Coordinamento Salute: “Che disastro la classifica del Sole: disfatta annunciata”

“Dopo quanto emerso dai dati de Il Sole 24 Ore sulla Sanità reatina ed i tentativi di smentire e giustificare da parte della Direzione Asl e dell’Assessore Alessio D’Amato, vogliamo riaffermare alcuni concetti ed eccepire sui comportamenti di quanti, politici ed amministratori, hanno, evidentemente, una responsabilità istituzionale”. Lo scrive il Coordinamento Salute Rieti, che aggiunge: “Troviamo stucchevole ed irritante il tentativo di smentire la classifica – per noi reatini disastrosa –  per recuperare qualche punto in graduatoria. Alla fine dovremo stabilire, se siamo ultimi, penultimi o terzultimi nel disgraziato podio delle Asl più disastrate. Né ci consola la difesa d’ufficio della Direzione Asl, secondo la quale quei numeri rappresentano una realtà frutto delle scellerate passate gestioni e che ora “stiamo migliorando”, senza per altro dimostrarlo. Forse per il fatto che l’alta mobilità passiva non garantisce affatto dati attendibili sulle patologie censite, perché molti pazienti sono costretti a ricorrere a strutture perivate, per nulla organizzate a produrre i report di attività. Con oltre il 25% di popolazione anziana infatti, ben maggiore di 5 punti sulla popolazione del Lazio e di oltre 3 su quella nazionale, ci si dovrebbe aspettare un apprezzabile incremento, sia di patologie cardiovascolari, che di patologie tumorali e di natura cronico degenerative.  Qualcosa non funziona sul piano della capacità del sistema di censire le patologie?”.

E ancora: “Vogliamo allora dire che il ‘cattivo stato di salute’dei reatini dipende dall’età? Può darsi, ma tanto più occorrerebbe organizzare Servizi di rete ospedalieri e territoriali adatti ad assistere e curare circa 40.000 anziani ultra sessantacinquenni. Invece siamo ancora ad oltre 25 anni fa per il n. di infermieri domiciliari (ancora i soliti 10) e specialisti domiciliari, mentre per i geriatri – incredibile a dirsi! – siamo al 90° posto su 107 province! Impossibile, ancora oggi, sapere, ad esempio, il tasso dei ri-rientri in ospedale degli anziani per patologie assistibili a domicilio, che eviterebbe sofferenze e rischi inutili a persone la cui diagnosi è conosciuta, tanto quanto l’impostazione terapeutica che, evidentemente, non viene adeguatamente eseguita a domicilio. Qualcuno sa programmare le risorse necessarie in reazione ai bisogni della popolazione?”.

“Il Coordinamento Diritto Salute e Politiche Sociali, con una lettera agli interessati, ha chiesto  un incontro urgente al Presidente Zingarettti ed all’Assessore alla Sanità D’Amato per preservare la Sanità reatina da tagli e trasferimenti di Servizi, avendo già perso 2 anni preziosi per rilanciare la Sanità reatina ed il suo ospedale in zona sismica. D’Amato ci ha fatto sapere che sarebbe venuto volentieri a Rieti per incontrarci, ma che, per evitare di essere accusato di strumentalizzazione politica in campagna elettorale, sarebbe venuto subito dopo le elezioni. Invece ce lo troviamo ieri a Poggio Mirteto a vantare i 12 posti letto di riabilitazione (sui 120 previsti, 20 anni fa, in tutta la provincia) aperti di recente presso l’ex struttura ospedaliera. Campagna elettorale? E che dire del compito, non ancora esperito, del direttore generale D’Innocenzo nel predisporre la relazione assistenziale, nonché del Sindaco di Rieti nel convocare l’Assemblea dei Sindaci della Asl Rieti, quali atti propedeutici alla Delibera di riconoscimento di Asl in zona sismica da potenziare al fine di tutelare la salute e la sicurezza della popolazione, analogamente a quanto già fatto dalla ASL di Pescara per gli ospedali di Penne e Popoli?”.

“È trascorso ben oltre 1 mese dall’audizione delle Associazioni del Coordinamento Diritto Salute presso la Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione, presenti la direttore generale D’Innocenzo ed il Sindaco Cicchetti dove, tutti d’accordo, si ritenne che la Sanità reatina ed il suo ospedale andassero preservati, come legge prevede per i territori a rischio sismico, e noi ci saremmo aspettati che fosse venuto a Rieti, con atti scritti in mano a garanzia degli impegni assunti da tutti i gruppi politici, compreso il suo, in Commissione Sanità” aggiunge il coordinamento.

“Invece, come un disco rotto e stonato, continua a ripetere che ‘il laboratorio analisi non verrà depotenziato’,  dimenticando che, per garantire quanto afferma sul laboratorio analisi, va prima di tutto annullato il Decreto che prevede, nero su bianco nell’Atto Aziendale, il trasferimento delle analisi all’ospedale San Filippo Neri di Roma, così come altrettanto previsto per l’Emotrasfusionale e l’Anatomia Patologica; nonché fa finta di dimenticare l’inottemperanza, da parte della Regione Lazio, circa  l’applicazione dell’art. 17 bis della Legge 45/2017, che prevede la messa in mora  della Legge L.70 Lorenzin per i Servizi Sanitari delle zone a rischio sismico, in conseguenza della quale, al contrario, oltre la metà dei reparti e dei Servizi interni ospedalieri verrebbero annullati o trasferiti altrove. Poi non ci si meravigli se la Sanità reatina merita il triste primato di stare sul podio delle più disastrate d’Italia!  Politici, latitanti o manipolatori senza scrupoli per propri fini, che accusano noi di ‘fare terrorismo’ e ‘sfascismo’, amministratori che negano nei fatti il diritto di partecipazione dei cittadini, in violazione delle numerose leggi che tutelano la partecipazione attiva della cittadinanza nelle fasi di progettazione, programmazione, realizzazione e valutazione dei Servizi. Un disastro annunciato.  La lotta che cittadini ed associazioni stanno facendo da anni per tentare di porre all’attenzione di politici ed amministratori continuerà più determinata che mai, anche con iniziative ancora più eclatanti dopo la raccolta di oltre 19.000 firme dei cittadini, perché venga garantito il diritto fondamentale alla salute di tutta la popolazione reatina, al pari di quella dei Romani” conclude il coordinamento.

 

Foto: RietiLife ©

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