Il consigliere Boncompagni si fa portavoce delle parole della Lega reatina: “Sono uno degli oltre 18000 reatini che hanno firmato la petizione a difesa della nostra sanità. Inizio il mio intervento con una frase provocatoria ‘Per la Asl di Rieti non c’è stato nessun terremoto nel 2016’. Mi spiego: leggo e rileggo l’Atto Aziendale della ASL di Rieti, quello della delibera DG n 70 del 18 gennaio 2018, e non trovo scritta neanche una volta ‘comuni colpiti dal sisma’. Leggo invece ‘Preso atto che l’Ospedale di Amatrice, alla luce del DM 70 del 2015 – famoso decreto Lorenzin – essendo un presidio in zona disagiata deve garantire un’attività di pronto soccorso con i servizi di supporto all’emergenza prevalentemente caratterizzati da una attività di medicina interna e di chirurgia generale a complessità ridotta … e preso atto che la struttura è a basso volume di attività’ quasi che non si fosse preso atto che l’ospedale di Amatrice è stato abbattuto dal terremoto dell’agosto 2016. Con profondo rispetto per quello che ha comportato il sisma è chiaro che questo atto aziendale, la Bibbia, dove la Asl decide cosa fare e disfare, quali servizi potenziare e quali cancellare, lascia non una ma molte perplessità. È surreale leggere che nella Audizione del 18 aprile scorso alla Regione, il sindaco Cicchetti, la Proietti dell’Alcli, la dg D’Innocenzo, Refrigeri e Pirozzi tutti a voce unica chiedono l’applicazione del famoso art. 17/bis della L 45 del 2017 che disattiva la legge Lorenzin per i Comuni in cratere sismico, mentre l’Atto aziendale deliberato a gennaio del 2018, e pubblicato nel 2019, non contempla il sisma nell’ottica della Legge 45. Scusate a me qualcosa non torna! Così come non torna che nella delibera della ASL sta scritto che è stata consultata ‘preventivamente’ la Conferenza dei Sindaci in data 18 gennaio 2018 e non esiste traccia della riunione. Perché l’Atto aziendale non recepisce minimamente la legge 45 del governo che non applica ai Comuni del sisma del 2016, e Rieti è compreso, le disposizioni del decreto Lorenzin per 3 anni a partire dal 2017? Questo è il decreto che tutti si contesta e che ridimensiona, taglia e penalizza il nostro De Lellis, è quello che mette a rischio non solo il Laboratorio Analisi, l’Anatomia Patologica e il Centro Trasfusionale ma l’intera articolazione dell’Ospedale nelle sue attività mediche e chirurgiche. Non condivido Santina Proietti quando afferma ‘perché i nostri politici non hanno fatto prima ciò che è avvenuto in Abruzzo? Non erano a conoscenza della legge?’. A mio avviso la Asl organo tecnico di gestione della cosa sanitaria poteva e doveva recepire, nell’interesse del territorio, la Legge 45 per i Comuni del sisma, o perlomeno ‘doveva’ proporlo ai Sindaci nella ‘famosa’ Conferenza dei Sindaci del 18 gennaio 2018 che non c’è mai stata. Si conferma quello che dichiara il sindaco Cicchetti ‘da Roma guardano solo ai conti degli ospedali romani e non alle nostre esigenze’. Invece mi sembra un po’ ingenua la frase del Sindaco quando scrive ‘ci facciamo capofila affinché le istanze proposte vengano perorate, la scappatoia c’è: far valere la nostra posizione come Comune del sisma’. Non si tratta di scappatoia dell’ultimo minuto ma di un diritto della prima ora. La situazione è veramente ingarbugliata. Da una parte hai l’Atto Aziendale che per 3 anni decide le sorti della sanità reatina penalizzandola, dall’altra una corsa in ordine sparso al recupero di pezzi di sanità. Da una parte hai l’atto aziendale che ridimensiona a ribasso la chirurgia, assembla interi reparti, e dall’altra le Associazioni, i comitati e anche la politica che corre a Roma per far valere le nostre esigenze sanitarie. Dall’altra ancora la dg D’Innocenzo che annuncia “entro l’estate 123 nuovi posti letto” per il De Lellis e anche lei a Roma chiede l’applicazione della Legge 45. Incredibile”.
“Il momento che la buona politica torni al suo ruolo. Come? In primo luogo dando seguito alla delibera del Consiglio comunale del 28 marzo scorso con sui si chiedeva audizione in Consiglio Comunale del Presidente Zingaretti, quale commissario ad acta della sanità, o suo delegato per chiarire e approfondire fatti e situazioni, prospettive e necessità della nostra sanità. La seconda, che il Sindaco Cicchetti convochi la Conferenza dei Sindaci per chiedere l’annullamento di un atto aziendale mai condiviso e per esprimere il parere sull’attuale Direzione della Asl come prevede la norma dei 18 mesi. È di tutta evidenza il parere negativo della Lega sull’attuale Direzione Asl – aggiunge la Lega – un inciso merita la questione del nuovo Ospedale. L’idea di costruire un nuovo Ospedale è ottima se accompagnata dalla difesa e dal potenziamento della prestazione sanitaria. Ma prima di parlare del dove e del come è chiaro che si deve leggere nero su bianco il finanziamento erogato per Fare il nuovo ospedale. Diversamente è solo campagna elettorale! Non vogliamo che si ripetano vicende come la piscina a Terminillo o la Scuola Alberghiero a Fonte Cottorella”.
“In conclusione il gruppo consiliare della Lega nella convinzione che la tutela della salute è la prima delle priorità decide di non partecipare ai prossimi Consigli comunali finché non verrà riunito il Consiglio per l’audizione del Presidente Zingaretti o suo delegato per parlare dello stato di salute della nostra sanità così come deliberato nel marzo scorso” conclude la Lega.
Foto: Massimo RENZI ©
Lega: “Noi fuori dai consigli comunali se non arrivano risposte sulla sanità da Zingaretti”
I Consiglieri comunali della Lega, Antonio Boncompagni, Andrea Sebastiani, Fabrizio Di Vittorio hanno indetto stamattina un incontro dedicato alla situazione della sanità.