“Il messaggio che vorremo mandare al commissario e al governo è di essere puntuali: i soldi sono stanziati e potrebbe ripartire la ricostruzione ma non parte”. A parlare è il segretario della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo cosi’ nella prima tappa del suo tour che toccherà, fino a sabato, le aree colpite dal terremoto del 2016. Un viaggio di oltre 10 tappe, attraverso Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria.
Oggi, a Pretare, frazione di Arquata del Tronto (AP), Landini ha sottolineato che, nella attività di ricostruzione, ci sono “pezzi anche privati e si corre il rischio che chi vorrebbe fare non è in condizione di farlo per tanti vincoli”: “Noi – rivendica- non siamo mai in campagna elettorale e siamo qui per parlare con i sindaci e con tutti i soggetti coinvolti e siamo pronti a decidere insieme cosa fare per sbloccare la situazione. Abbiamo bisogno- attacca Landini- che la ricostruzione parta e se ci sono intoppi, come l’assenza di una cabina di regia e che non c’e’ ascolto dal governo, dobbiamo muoverci insieme”. Di qui l’impegno della Cgil: “Se non si sblocca niente dobbiamo decidere insieme cosa fare, se insieme decidiamo di chiedere incontri e non ci rispondono decidiamo come andare avanti e protestare, se invece ci ascoltano e i lavori partono sarebbe importante affrontare una serie di questioni perché – avverte – la ricostruzione non è tutta uguale e pensare a come qualificare lo sviluppo di queste aree”.
Infine, un accenno allo sblocca cantieri approvato dal governo: “Ci sono procedure da accelerare e burocrazie da togliere? Affrontiamolo, ma non mi si dica che chi vince un appalto può subappaltare quello che gli pare e che chi costruisce e controlla sono la stessa persona, se fai cosi’ sai cosa succede…”.
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