(da comunicato della Polizia) Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato il reatino M.C., incensurato di anni 43, resosi responsabile di un’aggressione con un coltello effettuata nei confronti del suo ex datore di lavoro, anch’egli reatino.
Nella mattinata del 3 aprile, infatti, nella zona del nucleo industriale, un uomo ha aggredito con un coltello da sopravvivenza un reatino di 41 anni, tentando di colpirlo all’addome senza riuscire, poiché la vittima è riuscita ad afferrare a mani nude la tagliente lama, procurandosi delle lesioni fortunatamente non gravissime, evitando così il peggio.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Rieti, impegnati nei consueti servizi di prevenzione e repressione dei reati, intensificati dal Questore di Rieti Dott. Antonio Mannoni, hanno raggiunto immediatamente la vittima e, grazie alle descrizioni fornite, hanno, in breve tempo, individuato l’aggressore, identificandolo per M.C., di anni 43, ex dipendente della ditta reatina di cui la vittima è titolare, e lo hanno prontamente bloccato ed arrestato.
Le indagini effettuate dagli Agenti della Polizia di Stato hanno evidenziato che le cause dell’aggressione sarebbero probabilmente riconducibili al licenziamento dell’uomo, operato poco tempo prima dalla vittima che, nella mattinata dell’aggressione, era stata attirata sul posto da M.C. con un pretesto, proprio per mettere in atto il proposito omicida.
Gli Agenti della Questura di Rieti hanno anche sequestrato l’arma, lunga quasi 30 centimetri, utilizzata per l’aggressione. M.C., nel corso delle indagini ha anche tentato di discolparsi, accusando la vittima dell’aggressione e del possesso del coltello sequestrato.
L’arrestato è stato pertanto messo a disposizione della locale Autorità Giudiziaria, che ne ha disposto la traduzione presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, e davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di lesioni personali aggravate, porto di oggetti atti ad offendere e di calunnia.
Foto: RietiLife ©