(di Roberto Pentuzzi) Nel 2012 la Npc Rieti era ancora in serie B ed il campionato non stava andando bene. A metà stagione arrivò il coach romano Luciano Nunzi, salvò la squadra e cominciò un quinquennio di lavoro con risultati eccellenti. Domenica Nunzi tornerà per la prima volta al PalaSojourner, da avversario, come coach della Leonis Roma.“Per me non sarà una partita come le altre – afferma l’ex allenatore della Npc – credo che sarò pervaso da tante emozioni, 5 anni di lavoro e di vita a Rieti non potranno mai essere cancellati, così come i sentimenti ed i legami con tante persone. Ho lavorato sempre con impegno e serietà, mi auspico una buona accoglienza dal pubblico amarantoceleste ed in tal caso temo che farò fatica a trattenere la commozione”.
IL TIFO – Nunzi nella sua attività quotidiana si è messo a disposizione della società per far crescere dirigenza e pubblico anche in mansioni non direttamente legate ad un tecnico. Essendo nel gruppo degli allenatori della Nazionale ha portato in Sabina la mentalità di professionismo, di cui c’era bisogno, soprattutto per tentare una promozione e poi un mantenimento in serie A2. “Al di là dei risultati sportivi, una delle soddisfazioni maggiori – prosegue – è stata quella di aver riportato al PalaSojourner, insieme alla società ed al presidente Giuseppe Cattani, 2000 tifosi. Partivamo da 200 o poco più, con l’ombra delle delusioni degli anni precedenti, la Npc non aveva la stessa storia della vecchia Sebastiani ovviamente, l’apotesi è stata nelle Final Four di Forlì, quando abbiamo battuto Agropoli e riconquistato la serie A. Non dimentico, però, anche la vittoria in casa contro Tortona, l’anno successivo, che ci ha regalato la prima sofferta salvezza, la gioia e l’entusiasmo del Palazzo sono ancora vivissimi nella mia mente”.
CONTESTATO – Apprezzato a lungo dai tifosi, verso la fine del suo rapporto con la Npc, ha avuto anche delle contestazioni. “Sicuramente le 6 sconfitte consecutive crearono malumori, lo capisco, ma io non serbo alcun rancore, mi sono sempre messo a disposizione dei tifosi per dei confronti leali e cordiali, noi tecnici e la società avevamo grande sinergia, i giocatori o gli allenatori non vincono mai da soli, ci vuole sempre una buona società alle spalle”. A proposito di staff, il sostituto di Nunzi fu proprio il suo assistente, Alessandro Rossi, che ora è primo allenatore di Rieti, domenica saranno uno contro l’altro: “Alessandro è una persona splendida con cui ho lavorato benissimo, tecnicamente credo che abbia appreso diverse cose da quella esperienza insieme, come quella precedente a Napoli, poi è stato bravo a proseguire e completare il tipo di lavoro”.
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